2007-09-30 13:13:14

Proclamata beata a Nysa, in Polonia, Maria Merkert, cofondatrice e prima superiora generale della Congregazione delle Suore di Santa Elisabetta


Questa mattina è stata proclamata beata in Polonia, Maria Merkert, cofondatrice e prima superiora generale della Congregazione delle Suore di Santa Elisabetta. La cerimonia si è svolta a Nysa, nella chiesa dei Santi Giacomo e Agnese ed è stata presieduta dal cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, che ha rappresentato il Santo Padre. La nuova beata Maria Merkert è nata nel 1817 a Nysa, nella regione della Slesia, e ha dedicato la propria vita a sofferenti, poveri ed emarginati. Ascoltiamo al microfono di Giovanni Peduto, il postulatore della causa di beatificazione, l’avvocato Andrea Ambrosi:RealAudioMP3


R. – La beata Maria Merkert è vissuta in un’epoca storica ed in un’area geografica, la Slesia, particolarmente colpita dalla guerra, ed è proprio qui che lei ha dato le migliori prove della sua santità. Infatti, in un tempo così gravido di sofferenze, ha dedicato la sua vita alle persone povere, abbandonate, malate, ai feriti della guerra. In queste persone vedeva l’immagine di Cristo da servire e da amare. Il modello da lei offerto, che è quello di assecondare generosamente e disinteressatamente il Signore nei fratelli, non perderà mai di attualità.

 
D. – Quale è il suo particolare carisma?
 
R. – La vocazione primaria e fondamentale di ogni credente è quella di amare Dio ed il prossimo. L’amore verso i fratelli riflette l’amore di Dio: di questo è stata sempre consapevole, e l’ha anche testimoniato con la vita, la beata Maria Merkert. E' stata sempre cosciente, infatti, che l’amore per il prossimo giunge alla pienezza solo incarnando l’amore di Dio. La sua morte, avvenuta nel 1872, non ne ha sminuito la dimensione apostolica: la sua figura e la sua opera sono presenti ancche oggi in tanti Paesi del mondo proprio per merito delle sue figlie spirituali che ne perpetuano il carisma in modo veramente ideale.

 
D. – Lei ne ha studiato a fondo la vita: cosa l’ha particolarmente colpito?

 
R. – Tutto deve essere un po’ riportato a questa sua considerazione della vita che la faceva ritenere, già all’epoca, la madre dei poveri, tanto da venir chiamata proprio “la samaritana dei poveri”: comunemente, così era indicata all’epoca. Tutti ricorrevano a lei sicuri di essere ascoltati ed aiutati. Era instancabile nella sua dedizione, pronta a seguire proprio tutti; una sua compagna che le è vissuta accanto e l’ha vista in quegli anni, ebbe a dire queste semplici parole: “Madre Maria comprava carne, caffè e pane per le povere vedove e portava queste cose lei stessa ai poveri e le donava con tale affabilità di cuore che quei vecchietti piangevano di gioia e tutti la chiamavano la cara madre di tutti”.







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