Il cardinale Caffarra al Convegno dell’Azione Cattolica: il cristiano non si lasci
sedurre dai compromessi
“Non spezzate la continuità con il martirio di Cristo, anche se la seduzione di Satana
è costante e anche se la testimonianza cristiana si scontra con la mentalità di questo
secolo. E quindi non sottoscrivete compromessi, non ritiratevi in un’interiorità illusoria”.
E’ questo il monito forte con cui il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna,
ha aperto stamani la seconda giornata del Convegno nazionale dell’Azione Cattolica
italiana, in corso fino a domani a Castel San Pietro Terme, nel bolognese. L’appuntamento
è vissuto dai vertici dell’organizzazione come una rilettura della scelta religiosa.
A 40 anni da quella svolta, l’Azione Cattolica presenta un manifesto al Paese in cui
si parla di una società sospesa tra un mondo che muore e uno che nasce e si ripropone
il primato del Vangelo. L’entusiasmo per le grandi pagine di apostolato dell’organizzazione,
l’umile desiderio di purificazione di quest’esperienza, sono colti dal messaggio che
il presidente della Conferenza episcopale italiana, l’arcivescovo Angelo Bagnasco,
ha inviato al Convegno al quale stamani è intervenuto il vicepresidente della CEI,
mons. Agostino Superbo. Il filo rosso del Convegno, che si concluderà domattina con
l’intervento del presidente Luigi Alici, è però tutto nella preoccupazione evidenziata
dal cardinale Caffarra. “Colui che chiamiamo il diavolo - ha puntualizzato l’arcivescovo
di Bologna - possiede un immenso potere di seduzione: nella verità di Dio mette la
sua falsità”. Di fronte ai vertici dell’Azione Cattolica, il porporato ha indicato
i tre punti in cui la continuità della testimonianza cristiana è insidiata: la verità
circa la persona umana, pensata sempre più come un fortuito risultato di processi
naturali; la verità circa il rapporto uomo donna nel matrimonio; infine, la verità
circa il sociale, che oggi è sempre più pensato prescindendo dal bene comune. “E’
questa – ha detto Caffarra – la terza grande seduzione”. (Da Castel San Pietro
Terme, Bologna, per la Radio Vaticana, Paolo Viana)