Myanmar: prime vittime nelle manifestazioni buddiste. La crisi discussa all'Onu
Il Myanmar nel caos. Ieri si sono registrate le prime vittime nelle manifestazioni
pacifiche che da ormai 10 giorni vedono migliaia di monaci buddisti scendere in piazza
contro la Giunta Militare. Almeno 5 i morti ed oltre 200 i monaci arrestati solo questa
notte – almeno 850 in totale. Mentre sono finiti in manette anche due alti dirigenti
della Lega nazionale per la democrazia, il partito della dissidente e Nobel per la
pace Aung San Suu Kyi. Il servizio è di Maria Grazia Coggiola:
Cresce, dunque,
l’apprensione in tutto il mondo democratico per quanto sta avvenendo in Myanmar in
queste ore. Una svolta molto importante, quella messa in atto dall’opposizione birmana.
La pensa così padre Piero Gheddo, missionario del PIME ed esperto dell’area. Sentiamolo,
nell’intervista di Stefano Leszczynski:
E la crisi
in Myanmar è stata al centro della riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, convocata
d'urgenza. L’incontro si è, però, concluso senza un accordo per imporre sanzioni contro
la giunta militare che guida l'ex Birmania. Unico risultato concreto: la richiesta
al regime di autorizzare immediatamente l'inviato speciale dell'Onu Ibrahim Gambari
a recarsi nel paese asiatico. Da New York, ci riferisce Elena Molinari: