Giornata mondiale del turismo: la Chiesa auspica la promozione della donna nel settore
Oggi si celebra la Giornata mondiale del turismo: questa ricorrenza – afferma il Papa
in un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone - “giovi
a potenziare il fenomeno del turismo nei suoi valori positivi”. La Giornata odierna
è dedicata alla donna. Il servizio di Sergio Centofanti:
“Il turismo:
porta aperta per le donne” è il tema della Giornata di quest’anno. Il cardinale Bertone
nel suo messaggio auspica la promozione del ruolo femminile anche in questo settore.
Il porporato rileva che il 46% della forza lavoro nell’industria turistica è costituito
da donne ma denuncia “che, nonostante questa massiccia e funzionale presenza femminile,
persiste in molti casi la segregazione verticale della donna dalla gestione dirigenziale
e dalla responsabilità manageriale". A questo riguardo ricorda che Benedetto XVI
ha denunciato la non sufficiente considerazione per la condizione femminile “come
portato di divisioni antropologiche persistenti in alcune culture, che riservano alla
donna ancora una collocazione fortemente sottomessa all’arbitrio dell’uomo, con conseguenze
lesive per la sua dignità di persona e per l’esercizio delle stesse libertà fondamentali”
(Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2007).
Per
il cardinale Bertone “bisogna operare per un’effettiva uguaglianza dei diritti delle
donne, garantendone la parità nel lavoro, la libertà religiosa, il rispetto delle
esigenze connesse con la maternità, la corresponsione di un salario equamente retributivo.
Va favorito concretamente il diritto allo studio e alla qualificazione professionale
della giovane e della donna, combattendo con una legislazione positiva e concorde
ogni forma di ingiusto sfruttamento del suo genere e di indegna mercificazione del
suo corpo”. Il porporato denuncia con forza “lo scandalo intollerabile di certo turismo
sessuale che umilia le donne riducendole in una situazione di pratica schiavitù”.
Solo superando queste forme di sfruttamento e di
discriminazione – conclude il cardinale Bertone – “il turismo può divenire godimento
autentico e condiviso del tempo libero e della natura, esperienza e pratica di un’ospitalità
idonea a creare una cultura dell’accoglienza, ricerca del bello e della sapienza di
cui è ricca la tradizione biblica e cristiana”.
Ma come è nata la Giornata
mondiale del turismo? Giovanni Peduto lo ha chiesto a mons. Francesco Brugnaro,
di recente nominato dal Papa arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, ma finora
Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione Mondiale del Turismo: R.
– Anzitutto, è stata istituita 28 anni fa. L’iniziativa è partita dall’Organizzazione
Mondiale del Turismo, quindi dall’ONU stessa, e ha trovato la Santa Sede pienamente
consenziente. La finalità era quella di portare all’attenzione dei governi, delle
associazioni alberghiere, degli operatori turistici l’importanza culturale, umanizzante
ed economica di questo settore della vita umana che si andava sviluppando sempre di
più. E mi pare che abbia dato ragione a chi ha voluto dedicare una giornata di riflessione
a questo aspetto della vita umana se ricordiamo, come diceva l’ultima statistica dei
quattro mesi del 2006, presentata dal segretario generale dell’Organizzazione nell’ultima
riunione, gli 860 milioni di persone che si sono mossi esclusivamente per ragioni
turistiche.
D. – Una riflessione sul tema di questa
Giornata mondiale del turismo: Il turismo: porta aperta per le donne …
R.
– Il messaggio che il Santo Padre, per il tramite del cardinale segretario di Stato
Bertone, ha rivolto al segretario generale del Turismo, parte dalla constatazione
di Giovanni XXIII nella “Pacem in Terris”, là dove dice che vede nella donna uno dei
segni più chiari, più caratteristici – proprio un segno dei tempi – dell’età moderna.
Allora, la donna oggi – come dice il messaggio stesso – è un momento fondamentale
della vita del turista, perché chiunque si metta in viaggio incontra donne o all’agenzia,
o come guida turistica, o come manager di un albergo, o la stessa cameriera: le donne
le si incontra in tutti i segmenti della vita del turista. E purtroppo le si incontra
in una condizione di minorità. E allora, se il turismo è un’opportunità per l’umanità,
la donna dev’essere messa nella condizione di emergere, di valorizzare il suo talento,
coniugando la novità di questo settore con i problemi, i temi, le responsabilità che
sono tipiche della donna: la sua corporeità, la sua maternità, le relazioni che ha
con il mondo, la capacità di dialogo, e soprattutto aiutarla ad emanciparsi da un
punto di vista culturale, sociale e ed economico.
D.
– Cosa può offrire il genio femminile in questo campo?
R.
– Certamente offre moltissimo, purché ci sia una concorrenza di energie che permettano
alla donna, fin da quando è fanciulla, bambina, ragazza, di qualificarsi, di finalizzarsi
in maniera tale da non diventare volgare merce di scambio o di sfruttamento come spesso
vediamo dalle riviste più banali al turismo sessuale di tutti i tipi.
D.
– E a proposito di turismo sessuale, che coinvolge tanti bambini e bambine: come lottare?
R.
– L’impegno dell’Organizzazione Mondiale del Turismo e anche dell’associazione degli
albergatori, almeno da cinque anni a questa parte, soprattutto dopo l’incontro di
Bangkok, è un impegno solenne e fondamentale. In tutte le convenzioni c’è il desiderio
e la volontà politica, oltre che anche economica, cioè punendo quei segmenti di turismo
che possono continuare a sfruttare la sessualità femminile, soprattutto quella minorile,
a fini che non hanno nulla da condividere con lo svago, con il divertimento o con
l’attività del turismo.
D. – Il suo auspicio, eccellenza,
nel momento in cui sta per lasciare questo compito di Osservatore permanente della
Santa Sede presso l’Organizzazione Mondiale del Turismo … Ricordiamo che mons. Brugnaro
sabato prossimo riceverà l’ordinazione episcopale dalle mani del Santo Padre nella
Basilica di San Pietro ...
R. – Credo che sia importante
fare emergere il turismo con finalità religiosa, soprattutto se guardiamo alle grandi
religioni. Tutte le grandi religioni – la cristiana, l’ebraica e la musulmana, e anche
la indù – hanno il tema del pellegrinaggio. Quindi, andando incontro ad una richiesta
che modestamente ho presentato alla segreteria generale dell’Organizzazione Mondiale
del Turismo da due anni a questa parte, il 28 e il 29 ottobre, a Cordoba, si celebrerà
questo grande convegno mondiale, organizzato dalla stessa Organizzazione Mondiale
del Turismo, sul turismo religioso e sugli aspetti religiosi del viaggiare. Credo
che sia importante anche dal punto di vista economico: in Europa, sono circa 35-38,
se non 40 milioni, i pellegrini che viaggiano per raggiungere zone di devozione importanti,
dalla Terra Santa a San Giacomo di Compostela, ai Santuari mariani, eccetera. Pensiamo
al pellegrinaggio obbligatorio per i musulmani, di andare alla Mecca. Quindi, all’interno
del turismo un segmento culturalmente ed economicamente importante è anche l’aspetto
religioso.