2007-09-27 11:20:21

Giornata mondiale del turismo: la Chiesa auspica la promozione della donna nel settore


Oggi si celebra la Giornata mondiale del turismo: questa ricorrenza – afferma il Papa in un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone - “giovi a potenziare il fenomeno del turismo nei suoi valori positivi”. La Giornata odierna è dedicata alla donna. Il servizio di Sergio Centofanti:

“Il turismo: porta aperta per le donne” è il tema della Giornata di quest’anno. Il cardinale Bertone nel suo messaggio auspica la promozione del ruolo femminile anche in questo settore. Il porporato rileva che il 46% della forza lavoro nell’industria turistica è costituito da donne ma denuncia “che, nonostante questa massiccia e funzionale presenza femminile, persiste in molti casi la segregazione verticale della donna dalla gestione dirigenziale e dalla responsabilità manageriale". A questo riguardo ricorda che Benedetto XVI ha denunciato la non sufficiente considerazione per la condizione femminile “come portato di divisioni antropologiche persistenti in alcune culture, che riservano alla donna ancora una collocazione fortemente sottomessa all’arbitrio dell’uomo, con conseguenze lesive per la sua dignità di persona e per l’esercizio delle stesse libertà fondamentali” (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2007).

 
Per il cardinale Bertone “bisogna operare per un’effettiva uguaglianza dei diritti delle donne, garantendone la parità nel lavoro, la libertà religiosa, il rispetto delle esigenze connesse con la maternità, la corresponsione di un salario equamente retributivo. Va favorito concretamente il diritto allo studio e alla qualificazione professionale della giovane e della donna, combattendo con una legislazione positiva e concorde ogni forma di ingiusto sfruttamento del suo genere e di indegna mercificazione del suo corpo”. Il porporato denuncia con forza “lo scandalo intollerabile di certo turismo sessuale che umilia le donne riducendole in una situazione di pratica schiavitù”.

 
Solo superando queste forme di sfruttamento e di discriminazione – conclude il cardinale Bertone – “il turismo può divenire godimento autentico e condiviso del tempo libero e della natura, esperienza e pratica di un’ospitalità idonea a creare una cultura dell’accoglienza, ricerca del bello e della sapienza di cui è ricca la tradizione biblica e cristiana”.

Ma come è nata la Giornata mondiale del turismo? Giovanni Peduto lo ha chiesto a mons. Francesco Brugnaro, di recente nominato dal Papa arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, ma finora Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione Mondiale del Turismo:RealAudioMP3
 
R. – Anzitutto, è stata istituita 28 anni fa. L’iniziativa è partita dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, quindi dall’ONU stessa, e ha trovato la Santa Sede pienamente consenziente. La finalità era quella di portare all’attenzione dei governi, delle associazioni alberghiere, degli operatori turistici l’importanza culturale, umanizzante ed economica di questo settore della vita umana che si andava sviluppando sempre di più. E mi pare che abbia dato ragione a chi ha voluto dedicare una giornata di riflessione a questo aspetto della vita umana se ricordiamo, come diceva l’ultima statistica dei quattro mesi del 2006, presentata dal segretario generale dell’Organizzazione nell’ultima riunione, gli 860 milioni di persone che si sono mossi esclusivamente per ragioni turistiche.

 
D. – Una riflessione sul tema di questa Giornata mondiale del turismo: Il turismo: porta aperta per le donne …

 
R. – Il messaggio che il Santo Padre, per il tramite del cardinale segretario di Stato Bertone, ha rivolto al segretario generale del Turismo, parte dalla constatazione di Giovanni XXIII nella “Pacem in Terris”, là dove dice che vede nella donna uno dei segni più chiari, più caratteristici – proprio un segno dei tempi – dell’età moderna. Allora, la donna oggi – come dice il messaggio stesso – è un momento fondamentale della vita del turista, perché chiunque si metta in viaggio incontra donne o all’agenzia, o come guida turistica, o come manager di un albergo, o la stessa cameriera: le donne le si incontra in tutti i segmenti della vita del turista. E purtroppo le si incontra in una condizione di minorità. E allora, se il turismo è un’opportunità per l’umanità, la donna dev’essere messa nella condizione di emergere, di valorizzare il suo talento, coniugando la novità di questo settore con i problemi, i temi, le responsabilità che sono tipiche della donna: la sua corporeità, la sua maternità, le relazioni che ha con il mondo, la capacità di dialogo, e soprattutto aiutarla ad emanciparsi da un punto di vista culturale, sociale e ed economico.

 
D. – Cosa può offrire il genio femminile in questo campo?

 
R. – Certamente offre moltissimo, purché ci sia una concorrenza di energie che permettano alla donna, fin da quando è fanciulla, bambina, ragazza, di qualificarsi, di finalizzarsi in maniera tale da non diventare volgare merce di scambio o di sfruttamento come spesso vediamo dalle riviste più banali al turismo sessuale di tutti i tipi.

 
D. – E a proposito di turismo sessuale, che coinvolge tanti bambini e bambine: come lottare?

 
R. – L’impegno dell’Organizzazione Mondiale del Turismo e anche dell’associazione degli albergatori, almeno da cinque anni a questa parte, soprattutto dopo l’incontro di Bangkok, è un impegno solenne e fondamentale. In tutte le convenzioni c’è il desiderio e la volontà politica, oltre che anche economica, cioè punendo quei segmenti di turismo che possono continuare a sfruttare la sessualità femminile, soprattutto quella minorile, a fini che non hanno nulla da condividere con lo svago, con il divertimento o con l’attività del turismo.

 
D. – Il suo auspicio, eccellenza, nel momento in cui sta per lasciare questo compito di Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione Mondiale del Turismo … Ricordiamo che mons. Brugnaro sabato prossimo riceverà l’ordinazione episcopale dalle mani del Santo Padre nella Basilica di San Pietro ...

 
R. – Credo che sia importante fare emergere il turismo con finalità religiosa, soprattutto se guardiamo alle grandi religioni. Tutte le grandi religioni – la cristiana, l’ebraica e la musulmana, e anche la indù – hanno il tema del pellegrinaggio. Quindi, andando incontro ad una richiesta che modestamente ho presentato alla segreteria generale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo da due anni a questa parte, il 28 e il 29 ottobre, a Cordoba, si celebrerà questo grande convegno mondiale, organizzato dalla stessa Organizzazione Mondiale del Turismo, sul turismo religioso e sugli aspetti religiosi del viaggiare. Credo che sia importante anche dal punto di vista economico: in Europa, sono circa 35-38, se non 40 milioni, i pellegrini che viaggiano per raggiungere zone di devozione importanti, dalla Terra Santa a San Giacomo di Compostela, ai Santuari mariani, eccetera. Pensiamo al pellegrinaggio obbligatorio per i musulmani, di andare alla Mecca. Quindi, all’interno del turismo un segmento culturalmente ed economicamente importante è anche l’aspetto religioso.







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