Benedetto XVI ricorda Paolo VI al concerto a Castel Gandolfo per i 110 anni dalla
nascita di Papa Montini
Un omaggio musicale alla memoria di Papa Paolo VI, nel 110mo anniversario della nascita:
lo ha reso l’Orchestra del Festival Internazionale di Brescia e Bergamo, diretta da
Agostino Orizio, con il concerto celebrativo che si è tenuto ieri pomeriggio a Castel
Gandolfo alla presenza di Benedetto XVI e delle autorità religiose e civili, fra cui
il cardinale Giovanni Battista Re e il ministro della Giustizia Clemente Mastella.
Il servizio di Arianna Voto:
“Rendiamo
omaggio allo spirito di saggezza evangelica con cui questo mio amato Predecessore
ha saputo guidare la Chiesa durante e dopo il Concilio Vaticano II. Egli ha avvertito,
con profetica intuizione, le speranze e le inquietudini degli uomini di quell’epoca;
si è sforzato di valorizzarne le esperienze positive cercando di illuminarle con la
luce della verità e dell’amore di Cristo”.
Con queste parole Benedetto
XVI ha esaltato Paolo VI, dopo che la musica ne aveva vivificato la memoria e l’intensa
spiritualità. Dalla natale terra bresciana, dove era nato – il 26 settembre del 1897,
a Concesio – sono giunti a rendere omaggio a Papa Montini il Maestro Agostino Orizio,
che ne fu intimo amico, alla testa dell’Orchestra del Festival Internazionale di Brescia
e Bergamo, e i solisti Marco Rizzo al violino e Alexander Romanovsky al pianoforte.
La musica fu elemento di condivisione tra il noto direttore d’orchestra e pianista,
allievo del leggendario Arturo Benedetti Michelangeli, che portò a suonare in Vaticano,
e Paolo VI, come ha ricordato nella sua prolusione il vescovo ausiliare di Brescia
mons. Francesco Beschi:
R. – Proprio con lui che
in anni lontani familiarizzava con il maestro Trizio, apprezzando le sue doti musicali,
iniziava una preziosa tradizione, scandita dai concerti eseguiti alla presenza del
Papa, dello stesso Paolo VI, nel 1966. L’esperienza musicale è stata capace, e lo
è ancora, di introdurre e rappresentare addirittura il mistero di Dio, anche quando
non di soggetto sacro e liturgico, coinvolgendo in termini, non solo estetici, uomini
e donne di ogni condizione spirituale”. E l’offerta musicale
è stato il dono e il memoriale più gradito anche per Benedetto XVI, che così ha accolto
gli interpreti: “Con straordinario talento ed efficacia,
hanno eseguito brani musicali di Vivaldi, Bach e Mozart, aiutando il nostro spirito
a percepire nel linguaggio musicale l’intima armonia della bellezza divina”.
Un
programma settecentesco, con pagine di intensa spiritualità e lirismo, seppur non
religiose, e autori particolarmente amati dal Santo Padre; l’omaggio più esplicito
al “pianista” Joseph Ratzinger nel Concerto per Pianoforte e Orchestra in mi bemolle
maggiore di Mozart.
(Musica)
E
un inno a Dio, celebrazione della vita, si è levato attraverso la musica, ispiratrice
tra il pubblico commosso del suo alto insegnamento, così ancora ricordato da Benedetto
XVI:
“L’amore che nutriva per l’umanità con i
suoi progressi, le meravigliose scoperte, i vantaggi e le agevolazioni della scienza
e della tecnica, non gli ha però impedito di porre in evidenza anche le contraddizioni,
gli errori e i rischi di un progresso scientifico e tecnologico sganciato da un saldo
riferimento a valori etici e spirituali”.