2007-09-26 14:50:55

"Il turismo, porta aperta per le donne". E' il tema della Giornata Mondiale del Turismo che si celebra domani


“Il turismo è certamente un’opportunità, una porta aperta per le donne nella società e nella Chiesa, ma non è privo di difficoltà e sfide”. E’ quanto si legge nel messaggio del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti in occasione della Giornata Mondiale del Turismo che si celebrerà domani. Sul significato di questa Giornata, ascoltiamo al microfono Giovanni Peduto, il segretario del dicastero vaticano l’arcivescovo Agostino Marchetto:RealAudioMP3


R. - La Giornata è stata istituita nel 1980, e il nostro Pontificio Consiglio ha voluto parteciparvi fin dall’inizio da un punto di vista pastorale, promuovendone la celebrazione nelle Chiese locali di tutto il mondo. Nel nostro relativo messaggio di quest’anno, sul tema generale "Il turismo, porta aperta per le donne", osserviamo come la sensibilità e la duttilità femminile possono trovare nel turismo mille occasioni per manifestarsi ed emergere, dal più umile livello lavorativo alle alte responsabilità. Anzi desidero aggiungere, con le parole del nostro messaggio, che “le doti femminili di creatività, l’inclinazione all’accoglienza, la capacità di sintonizzarsi con il pensiero dell’altro, agevolano le donne a intuire gusti e aspirazioni dei turisti”.

 
D. - Il turismo è una porta aperta per le donne?

 
R. - Nei tanti settori dell’industria turistica, che è in continua evoluzione, trovano impiego oltre 200 milioni di persone. Si tratta di un vero motore per l’economia e una grande fonte di lavoro, e la cosa interessa particolarmente le donne, in quanto, secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), sempre più numerose sono quelle senza lavoro. Le donne rappresentano anche – ricordiamolo – una percentuale altissima di poveri del mondo, mentre ancora sussistono disparità nelle loro condizioni di lavoro rispetto agli uomini e nelle retribuzioni salariali.

 
D. - In che modo il Pontificio Consiglio offre un contributo alla causa delle donne?

 
R Il nostro Dicastero impegna molte energie per studiare la situazione delle donne in mobilità umana e per cercare di promuovere le loro capacità e doti, salvaguardandone nel contempo la dignità, la sicurezza e le libertà fondamentali. Debbo però aggiungere che il nostro campo di azione è specificamente pastorale. Certamente il lavoro per le donne in campo turistico implica un maggiore impegno, un nuovo modo forse di vivere la maternità e tante difficoltà che si accentuano per la periodicità dei flussi turistici e l’occupazione sovente stagionale, con orari e turni stressanti. Comunque noi sottolineiamo l’impegno pastorale possibile alle donne, che già esiste, del resto, a favore dei turisti. Lo riconosciamo e lo auspichiamo.

 
D. - In che modo la Chiesa si prodiga per le donne?

 
R. - Direi che ci assumiamo il compito evangelico di infondere fiducia e far crescere la consapevolezza delle loro capacità, dignità e identità femminile. Lo ha fatto pure Papa Benedetto all’affermare quanto segue: “Io credo che le stesse donne, con il loro slancio e la loro forza, con la loro, per così dire, preponderanza, con la loro potenza spirituale sapranno farsi il loro spazio”. In prima linea ci sono anche alcune Congregazioni Religiose che si prodigano per sostenere e aiutare tante donne e giovanette nel campo del lavoro e della formazione e per cercare di riportare quante lo desiderano a una vita dignitosa, avendola smarrita spesso forzatamente. E qui c’è il dramma pure del turismo sessuale.







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