Liberati con un blitz i due militari italiani rapiti in Afghanistan
Sono almeno cinque i rapitori uccisi all’alba nel blitz delle Forze Isaf che ha
portato alla liberazione dei due militari italiani sequestrati sabato sera in Afghanistan.
I due militari sono rimasti feriti, uno di loro in modo grave, e sono ora ricoverati
in una struttura ospedaliera. I due sono stati liberati nella provincia di Farah,
la stessa in cui si erano perse le loro tracce. Servizio di Giampiero Guadagni
Il sequestro
dei militari italiani è dunque finito. Secondo quanto ha riferito il ministro della
Difesa Parisi, il blitz che ha portato alla liberazione dei due militari e all’uccisione
dei sequestratori è stato condotto da una forza multinazionale composta da uomini
delle forze speciali italiane con l’apporto di truppe speciali britanniche. Dalle
prime notizie trapelate da ambienti del ministero della Difesa sarebbero stati
i rapitori, subito dopo l’inizio del blitz, a sparare ai due italiani, che erano
tenuti in catene. Secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa locali, i soldati
italiani sarebbero stati rapiti sabato da una tribù locale che aveva poi intenzione
di consegnarli ad un commando talebano, che li avrebbe potuti utilizzare come
merce di scambio. Da New York, dove partecipa all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite,
il premier Romano Prodi ha ribadito che la presenza italiana in Afghanistan non
è in discussione. Una risposta, questa, al segretario dei Comunisti italiani Diliberto
che aveva rilanciato la richiesta di un ritiro immediato delle truppe italiane.
Una posizione rimasta comunque isolata, dal momento che anche il resto della sinistra
radicale aveva lanciato un appello alla cautela, per portare prima a termine il
processo di liberazione dei due militari rapiti. In Afghanistan sono attualmente
impegnati 2 mila 300 militari italiani. Due i contingenti principali: nella capitale
Kabul e ad Herat, al confine con l’Iran, zona in cui è avvenuto il sequestro.
Il
sequestro dei due militari italiani è uno dei segnali di come stiano cambiando i rapporti
di forza in Afghanistan, con il governo di Kabul sempre più debole e i talebani che
stanno riacquistando notevole forza d’urto. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Alberto
Negri, inviato speciale del Sole 24 Ore: