Si chiude oggi a Zagabria l'Incontro europeo per la pastorale universitaria
Creare una pastorale universitaria europea in grado di portare la luce del Vangelo
a docenti e studenti di tutti gli atenei d’Europa. Questo è lo scopo dell’Incontro
europeo dei delegati nazionali di pastorale universitaria, promosso dalla Commissione
catechesi scuola e università del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa,
che si è aperto venerdì scorso a Zagabria per concludersi oggi. All’evento partecipano
28 delegati provenienti dai diversi Paesi del Vecchio continente. Marina Tomarro
ha intervistato Mons. Lorenzo Leuzzi, segretario della Commissione:
R. -
E’ da molti anni che nel mese di settembre i delegati delle Conferenze episcopali
nazionali di pastorale universitaria si riuniscono insieme per preparare il cammino
in Europa, nel servizio che la Chiesa è chiamata a svolgere nelle varie cappellanie
universitarie, ma soprattutto a servizio dei giovani e dei docenti che vivono in università.
E’ un’esperienza che pian piano ha visto sempre di più un allargamento della partecipazione,
segno di una nuova attenzione che gli Episcopati europei stanno manifestando in questi
anni, dando concretezza a quell’invito che Giovanni Paolo II aveva rivolto nell’esortazione
apostolica “Ecclesia in Europa”, dove invitava tutte le Chiese locali ad attivare
modalità di pastorale universitaria a servizio dei giovani e dei docenti. Per far
vivere questa esperienza così impegnata, ma soprattutto così legata oggi al tema di
una nuova evangelizzazione, è necessario che le Chiese locali siano capaci di sollecitare
il coinvolgimento di sacerdoti, di operatori pastorali, per i quali è necessario,
evidentemente, avviare forme e occasioni di formazione perché i cappellani possano
essere adeguatamente capaci di programmare iniziative e itinerari di evangelizzazione
con e per gli universitari.
D. - E’ possibile creare
un lavoro di rete tra le varie cappellanie universitarie europee?
R.
- Credo che questo sarà possibile, perché ormai le Conferenze episcopali più grandi
d’Europa hanno una struttura centrale di coordinamento. Penso che a partire da questa
nuova mentalità e da questa nuova disponibilità delle Conferenze episcopali, sarà
possibile realizzare, non soltanto a livello occasionale ma permanente, una collaborazione
e una rete tra le cappellanie universitarie. Credo che questa rete delle cappellanie
universitarie possa essere veramente una grande via attraverso cui la Chiesa dà il
suo contributo importante per la costruzione della casa comune europea
D.
- Quali sono i prossimi appuntamenti che aspettano appunto le pastorali universitarie?
R.
- Stiamo preparando un incontro europeo degli studenti che probabilmente si svolgerà
nel 2009. Sarà la prima volta che il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa
invita i giovani universitari a ritrovarsi insieme proprio per riscoprire come l’esperienza
di vita universitaria costituisca una grande occasione, non solo di riscoperta della
fede, ma, soprattutto, di maturazione della fede e questo credo sia molto importante
nella prospettiva di una nuova evangelizzazione.