2007-09-22 14:24:37

Un concerto nella Basilica di San Pietro a Perugia chiude la Sagra Musicale Umbra


La Sagra Musicale Umbra si chiude questa sera con un concerto nella Basilica di San Pietro di Perugia. La manifestazione, quest’anno dedicata ad un tema suggestivo, “Fratello Suono”, ha intonato, con le sue numerose ed originali proposte musicali, un inno alla concordia e all’armonia degli animi. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3
 
(musica)

Anche quest’anno la rassegna musicale umbra ha offerto un percorso estremamente sfaccettato. Aldo Bennici, che ha espresso nelle scelte dell’intenso programma i suoi raffinati gusti musicali, interpreta però più profondamente il suo lavoro a chiusura di questi tre anni di Direzione artistica della manifestazione:

 
L’ho interpretato come una grande lezione per me, sono io che ho imparato più cose di quelle che forse sono riuscito a dare perché nella ricerca di questo materiale mi sono avvicinato a delle musiche che non conoscevo e naturalmente mi sono proprio buttato dentro e credo di aver arricchito un po’ me stesso. Naturalmente ho la presunzione di pensare che anche qualcun altro si sia arricchito.
 
Il tema ispirato al cantico di San Francesco è semplice: “Fratello Suono”. Ma è carico di valori spirituali e di profonda umanità:

 
“Fratello Suono” dice tutto, proprio tutto quello che si può dire sulla musica: che la musica avvicina, che la musica non ha un linguaggio che può ferire e quello che ho cercato di fare quest’anno è di mettere insieme, come sempre, le musiche della nostra tradizione con le musiche di altre tradizioni, musiche altrettanto belle.
 
Questa sera il programma avvicina due capolavori della musica sacra: il Requiem di Mozart e il Magnificat di Arvo Pärt diretti da Frans Brüggen. Una vera e propria meditazione cristiana attraverso la musica e il canto:

 
Sono due mondi che poi sono molto vicini. Entrambi i mondi vogliono parlare la stessa lingua. Nel caso di Mozart, questo è il suo testamento, un testamento doloroso, un testamento che veramente cerca una vicinanza a Dio. Arvo Pärt fa lo stesso percorso con il suo linguaggio che è un linguaggio di sottrazione, un linguaggio che proprio riduce al minimo il fatto emozionale ma proprio questo minimo è quello che porta a pensare e a sentire delle emozioni incredibili.
 
(musica)







All the contents on this site are copyrighted ©.