Il Papa ai politici cristiani: siate coerenti. Forte appello alla libertà di culto
e alla lotta contro il terrorismo nel rispetto dello stato di diritto
I cristiani siano il “sale” dell'agire politico in tutto il mondo, con i loro valori
e ideali promossi in difesa della vita e della famiglia e, in modo ampio, dei diritti
fondamentali di ogni persona. E’ la “consegna” che Benedetto XVI ha lasciato ai membri
dell’Internazionale Democratica di Centro e Democratico Cristiana, ricevuti in udienza
nella tarda mattinata di oggi, a Castel Gandolfo. Il Papa ha sollecitato a una strenua
lotta contro il terrorismo e il fondamentalismo religioso che alimenta, da combattere
- ha detto - con l’apertura alla solidarietà e alla libertà di culto. Il servizio
di Alessandro De Carolis:
Se la
politica, nella sua accezione più alta, è l’impegno a cogliere il bene tanto del singolo
quanto della cosa pubblica, le derive attuali che scambiano il bene con il “profitto”
o la fede in Dio in uno strumento di guerra vanno combattute con “determinazione ed
efficacia” da chi crede negli ideali sociali mutuati dal Vangelo. E questo vale tanto
per l’Europa quanto per l’America Latina, continenti nei quali la tradizione cristiana
è antica quasi quanto la storia dei loro popoli. Quella di Benedetto XVI è stata un’ampia
e dettagliata esortazione rivolta a chi, ha osservato all’inizio, ha impostato il
suo lavoro politico sui valori della “centralità della persona” e sul “rispetto dei
diritti umani:
“Quando, in effetti, i diritti
umani sono violati, è la stessa dignità della persona ad essere ferita; se la giustizia
vacilla, la pace è in pericolo. D’altra parte, la giustizia, dal canto suo, può dirsi
veramente umana, solo se la visione etica e morale sulla quale si fonda è centrata
sulla persona e sulla sua inalienabile dignità”. L'organizzazione
politica alla quale il Papa ha affidato il proprio pensiero, l’Internazionale Democratica
di Centro (IDC), conta un centinaio di iscritti - che hanno rappresentanze, sotto
altre sigle sia nel Parlamento europeo sia nell’Organizzazione cristiano democratica
d'America (ODCA) - e ha come scopo la promozione del cristianesimo democratico e delle
politiche centriste. Nel suo indirizzo di saluto a benedetto XVI, l’attuale presidente
dell’IDC, il leader dell'UDC italiana, Pier Ferdinando Casini, ha ribadito l’impegno
dell’organismo a “contrastare le politiche che minacciano l’uomo”. E il Papa ha individuato
gli ambiti nei quali tale impegno deve agire con forza per impedire il rafforzamento
di “ideologie che possono oscurare o confondere le coscienze e veicolare una illusoria
visione della verità e del bene”:
“Esiste, ad
esempio, in campo economico una tendenza che identifica il bene con il profitto e
in tal modo dissolve la forza dell’ethos dall’interno, finendo per minacciare il profitto
stesso. Alcuni ritengono che la ragione umana sia incapace di cogliere la verità e,
pertanto, di perseguire il bene corrispondente alla dignità della persona. C’è poi
chi valuta legittima l’eliminazione della vita umana nella sua fase prenatale o in
quella terminale".
Preoccupante, ha proseguito
il Pontefice, è inoltre la crisi in cui versa la famiglia, cellula fondamentale della
società fondata sul matrimonio indissolubile di un uomo e di una donna. “L’esperienza
- ha osservato - dimostra che quando la verità dell’uomo è oltraggiata, quando la
famiglia è minata nelle sue fondamenta, la pace stessa è minacciata, il diritto rischia
di essere compromesso e, come logica conseguenza, si va incontro a ingiustizie e violenze”.
Ma anche la mancanza di libertà religiosa mina la
pace. Questo diritto, che Benedetto XVI ha definito “fondamentale, insopprimibile,
inalienabile ed inviolabile, radicato nella dignità di ogni essere umano e riconosciuto
da vari documenti internazionali”, comprende “anche il diritto di cambiare religione”:
“L’apertura
alla trascendenza costituisce una garanzia indispensabile per la dignità umana perché
ci sono aneliti ed esigenze del cuore di ogni persona che solo in Dio trovano comprensione
e risposta. Non si può pertanto escludere Dio dall’orizzonte dell’uomo e della storia!
Ecco perché va accolto il desiderio comune a tutte le tradizioni autenticamente religiose
di mostrare pubblicamente la propria identità, senza essere costretti a nasconderla
o mimetizzarla”.
E rispettare la religione, ha
incalzato il Papa, “contribuisce, inoltre, a smentire il ripetuto rimprovero di aver
dimenticato Dio, con cui alcune reti terroristiche cercano pretestuosamente di giustificare
le loro minacce alla sicurezza delle società occidentali”.
"Il
terrorismo rappresenta un fenomeno gravissimo, che spesso arriva a strumentalizzare
Dio e disprezza in maniera ingiustificabile la vita umana. La società ha certo il
diritto di difendersi, ma questo diritto, come ogni altro, va sempre esercitato nel
pieno rispetto delle regole morali e giuridiche anche per quanto concerne la scelta
degli obiettivi e dei mezzi. Nei sistemi democratici l'uso della forza non giustifica
mai la rinuncia ai principi dello Stato di diritto. (…) Il terrorismo va combattuto
con determinazione ed efficacia, nella consapevolezza che, se il male è un mistero
pervasivo, la solidarietà degli uomini nel bene è un mistero ancor più diffusivo”.
Benedetto XVI ha congedato il folto gruppo giunto in udienza
- circa 200 persone - ripetendo una sua ferma convinzione: che la “coerenza dei cristiani
sia “indispensabile anche nella vita politica, perché il ‘sale’ dell’impegno
apostolico non perda il suo ‘sapore’ e la ‘luce’ degli ideali evangelici non venga
oscurata nella loro azione quotidiana”.