2007-09-20 09:07:05

Padre Millán Romeral, nuovo priore generale dell’Ordine Carmelitano: portiamo al mondo la gioia dell'incontro mistico con Cristo


Padre Fernando Millán Romeral, appena eletto nuovo priore generale dell’Ordine Carmelitano durante il Capitolo Generale che si sta svolgendo in questi giorni nei pressi di Roma, ha avuto già un primo breve incontro con il Papa ieri alla fine dell'udienza generale. Padre Millán, 45 anni, spagnolo, è professore presso la Facoltà di Teologia dell’Università di Comillas, membro dell’Institutum Carmelitanum e consigliere di formazione della sua provincia religiosa. Sale ora alla guida di oltre 2000 carmelitani presenti in tutto il mondo. Ma come ha accolto questa elezione? Ascoltiamo padre Millán, al microfono di Giovanni Peduto:RealAudioMP3


R. - E’ stata per me una grande sorpresa, innanzitutto, ma anche un momento di grazia e di fiducia dei confratelli di tutto il mondo per portare avanti questo progetto di vita per i prossimi sei anni.

 
D. – Cosa vede dinnanzi a sé?

 
R. –Soprattutto pensare e ripensare al nostro carisma in questo mondo che cambia in maniera veramente veloce. Allora mostrare, offrire al mondo un segno di speranza, di fede e di contemplazione che è caratteristico dell’ordine carmelitano.

 
D. – Cosa possono dare oggi i Carmelitani alla Chiesa e al mondo?

 
R. – Secondo me, secondo i padri capitolari con cui ci siamo riuniti qua, soprattutto un segno di speranza e di gioia che sorge appunto dalla esperienza di incontro personale con Cristo, dell’incontro mistico con il Signore.

 
D. – Come comunicare Dio oggi in una società sempre più secolarizzata?

 
R. – Abbiamo riflettuto parecchio riguardo questo tema e pensiamo che la maniera migliore di farlo è offrire veramente questo segno di vera gioia. Il Signore dà senso alle nostre vite e ci offre veramente un dono di vita; non è una struttura al di là dell’umano ma soprattutto è la perfezione dell’umano, la nostra vocazione come essere umani.

 
D. – Quali sono le difficoltà e le speranze dell’Ordine carmelitano?

 
R. – Difficoltà ce ne sono molte veramente, soprattutto nel cosiddetto primo mondo, Europa, America del Nord; c’è il calo vocazionale che è veramente preoccupante e poi ci sono anche altre zone, altre aree, dove l’ordine cresce e allora ci sono molti problemi, diciamo, pratici. Però c’è anche una forza che viene da questa lunga tradizione di otto secoli di storia e di cammino verso il Signore.

 
D. – Il Papa vi ha inviato un messaggio in occasione dell’ottavo centenario della Formula Vitae di Sant’Alberto. Cosa l’ha colpita delle parole del Pontefice?

 
R. – Soprattutto come il Pontefice, che appunto è un uomo che conosce bene la teologia, la storia della Chiesa, riconosce in questa Formula Vitae, in questa formula di vita, una sorgente di spiritualità e di vita religiosa per il mondo di oggi. E’ una regola in un certo senso vecchia ma piena di forza, di possibilità per i carmelitani dei nostri tempi.







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