2007-09-20 11:48:56

Libano: generale condanna dell'attentato in cui ha perso la vita il deputato cristiano dell'opposizione antisiriana, Ghanem


Ferma condanna da tutto il mondo per il grave attentato avvenuto ieri alla periferia est di Beirut, in cui ha perso la vita il deputato cristiano della maggioranza parlamentare antisiriana, Antoine Ghanem, ucciso insieme con altre otto persone. L’episodio getta il Libano in un clima di grave tensione a pochi giorni dalle elezioni presidenziali della prossima settimana. Il servizio di Giancarlo La Vella: RealAudioMP3

Il Libano è in lutto, sino a domani, giorno in cui verranno celebrati a Beirut i funerali di Antoine Ghanem, 64 enne deputato cristiano dell’opposizione antisiriana, e delle altre otto vittime dell’esplosione avvenuta ieri nel quartiere cristiano di Sin el Fil. Ghanem è l’ottavo esponente antisiriano assassinato in Libano in meno di tre anni dall'attentato di cui rimase vittima l’ex premier Rafiq Hariri. Della lunga scia di sangue fanno parte anche nomi eccellenti, come il ministro dell’Industria Pierre Gemayel, ucciso nel novembre scorso. Esecrazione, per quanto avvenuto in un Paese che sembra ancora lontano dall’intraprendere stabilmente la via verso la pacificazione nazionale, è stata espressa in maniera unanime in tutto il mondo. Primo fra tutti, il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, si è detto scioccato dalla brutale uccisione del deputato, condannando fermamente l’attentato, un fatto inaccettabile – ha ribadito – che minaccia gravemente la stabilità del Libano. E proprio alle Nazioni Unite ha chiesto aiuto il premier libanese, Siniora. Il capo del governo ha inviato una lettera a Ban Ki-moon, sollecitando assistenza tecnica per le indagini su quello che ha definito un orribile assassinio. Condanna dell’ignobile atto anche da parte del presidente americano Bush. “Gli Stati Uniti si oppongono a qualsiasi tentativo di intimidire i libanesi – ha detto il capo della Casa Bianca – nel momento in cui intendono esercitare democraticamente il diritto di scegliere il proprio presidente senza ingerenze esterne. Reazioni dello stesso tenore sono giunte anche da Unione Europea, Italia, Grecia, Canada ed altre Nazioni. Anche la Siria ha denunciato l’atto criminale, indirizzato contro gli sforzi di Damasco a favore dell’unità in Libano. Ma proprio la Siria viene accusata, velatamente dagli Stati Uniti, in maniera più chiara dal leader druso, Walid Jumblatt, di essere dietro l’attentato. Infine, il movimento sciita libanese Hezbollah ha definito l’omicidio di Ghanem un colpo alla stabilità e alla sicurezza del Paese.








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