Rappresentante della Santa Sede nello Sri Lanka per rilanciare dialogo di pace e aiuto
ai profughi
L’esame della difficile situazione dei profughi e un colloquio con il capo dell’ala
politica delle Tigri Tamil, S.P. Thamilselvan, per affrontare il problema delle
famiglie che hanno lasciato le loro case e raccomandare passi in direzione della pace.
Questo il bilancio della visita compiuta nella zona di Madhu, in Sri Lanka, da mons.
Malcolm Ranjith, segretario della Congregazione vaticana per il Culto divino e la
disciplina dei sacramenti, accompagnato da mons. Rayappu Joseph, vescovo di Mannar
e da padre Demian Fernando, direttore della Caritas dello Sri Lanka. Intervistato
dall’Agenzia AsiaNews, mons. Ranjith rivela che Thamilselvan, nell’incontro avvenuto
il 13 settembre, ha sostenuto che “colloqui di pace sono possibili, ma negoziando
solo sulla base delle condizioni concordate con l’accordo per il cessate il fuoco
del 2002”, ma che la prosecuzione dell’offensiva militare del governo di Colombo contro
le Tigri Tamil, li stanno facendo diradare. Il presule ha invitato il capo politico
delle Tigri Tamil a riprendere il dialogo di pace ed a rinunciare agli attacchi. “Eravamo
andati ad incontrare Thamilselvan, - precisa Mons. Ranjith – solo per affrontare
i problemi dei profughi ma nel corso dei colloqui non poteva non emergere la questione
delle Tigri Tamil”. A Colombo Mons. Ranjith ha incontrato anche il presidente srilankese
Rajapakse con il quale ha affrontato la difficile situazione nel nord e nell’est del
Paese ed ha insistito sulla necessità di riprendere il dialogo di pace con la guerriglia
Tamil. (R.P.)