ONU: in Darfur, 240 mila nuovi sfollati dall’inizio dell’anno
In Darfur, altre 240 mila persone hanno abbandonato le loro abitazioni da gennaio,
facendo salire a 2,2 milioni il numero degli sfollati dall'inizio del conflitto civile.
A riferirlo è un Rapporto delle Nazioni Unite, che denuncia l’ulteriore peggioramento
della situazione umanitaria nella martoriata regione del Sudan. I campi profughi dell’area
sono sovraffollati e le recenti piogge hanno aggravato le condizioni della popolazione.
A questo già grave quadro si aggiungono le azioni violente dei gruppi armati presenti
nei campi, che hanno in alcuni casi provocato la temporanea sospensione dei soccorsi
sino al ripristino della sicurezza. Alcuni operatori umanitari sono diventati il bersaglio
diretto di attacchi: dall’inizio dell’anno, cinque funzionari sono stati uccisi, cinque
rapiti, tre malmenati e i restanti sono stati costretti a spostarsi oltre 20 volte.
In Darfur, i soccorritori stanno fornendo sostegno a circa 4,2 milioni di persone
e, tra queste, oltre tre milioni hanno ricevuto a luglio l’assistenza del Programma
Alimentare Mondiale (PAM). In vista dei colloqui di pace per il Darfur, in programma
per il 27 ottobre in Libia, il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, ha auspicato
che le Nazioni Unite siano in grado di stabilire una propria strategia e un proprio
percorso. “Questo segnerà soltanto l’ennesimo passo avanti – ha dichiarato – e dovremo
raddoppiare i nostri sforzi per non perdere lo slancio che siamo stati in grado di
creare”. Ban Ki-moon ha quindi dichiarato di aver chiesto al presidente sudanese,
Omar al-Bashir, di impegnarsi per fermare la violenza e proteggere gli operatori umanitari
e i diritti umani della popolazione. Il processo di pace “è stato e continuerà ad
essere molto fragile – ha aggiunto - l'intera comunità internazionale deve alimentare
questo processo”. (V.F.)