2007-09-19 15:10:04

Gravi episodi di intimidazione nei confronti dei cristiani in Pakistan


Peggiora la già grave situazione delle comunità cristiane nell’area nordoccidentale del Pakistan. A lanciare l’allarme, attraverso l’agenzia Fides, è la Commissione nazionale “Giustizia e Pace” della Conferenza episcopale pakistana. I fedeli della Provincia di Frontiera del Nord Ovest, dove imperversano i gruppi radicali islamici, rischiano quotidianamente la vita. I cristiani sono infatti oggetto di continue violenze ed intimidazioni. Sabato scorso, durante la notte, una bomba ha seriamente danneggiato una scuola, la “Saint John Bosco Model School”, gestito dai missionari di Mill Hill. L’esplosione ha distrutto la cappella dell’istituto, fortunatamente senza provocare vittime. Il distretto in cui è situata la scuola, quello di Bannu, è abitato da circa 800 famiglie. Nonostante le pressioni dei fondamentalisti islamici, l’istituto ha rappresentato sin dalla sua fondazione, nel 2002, un esempio di convivenza pacifica tra le religioni: non solo i professori sono sia islamici che cristiani, ma anche gli alunni appartengono per metà ad una fede e per metà all’altra. Nella stessa provincia, un’altra scuola cattolica, la “Public High School”, è stata costretta a chiudere per una settimana a causa della minaccia di attentati suicidi. La lettera minatoria che preannunciava l’attacco accusava le suore carmelitane che gestiscono l’Istituto di proselitismo nei confronti delle alunne musulmane. La Chiesa locale ha chiesto l’intervento della polizia, che dal 9 settembre presidia giorno e notte la scuola. Anche nelle altre province del Paese – denuncia la Commissione “Giustizia e Pace” – ai cristiani, oggetto di continue violenze, viene intimato di convertirsi all’Islam. Nonostante le intimidazioni, la Chiesa locale ha rifiutato di chiudere le scuole cattoliche sul territorio. (V.F.)







All the contents on this site are copyrighted ©.