Benedetto XVI all'udienza generale: una società fondata sui valori cristiani è salda
nella famiglia e nel bene comune. La catechesi dedicata a San Giovanni Crisostomo
San Giovanni Crisostomo, vissuto nel quarto secolo dopo Cristo, fu uno dei più grandi
predicatori della Chiesa antica. A lui, Benedetto XVI ha dedicato la catechesi all’udienza
generale di questa mattina, in Piazza San Pietro, davanti a 15 mila persone. Il Papa
ha ribadito che i fondamenti della “lezione” del Crisostomo - del quale si ricordano
i 1600 anni dalla morte - restano sempre attuali: la presenza di laici autenticamente
cristiani nelle famiglia e nella società. Il servizio di Alessandro De Carolis:
L’età dell’infanzia
è quella in cui si possono dare “le grandi direttive, la linea giusta alla vita”.
Il matrimonio, se può contare su sposi ben formati dai valori cristiani, sbarra la
strada al divorzio. E la vita sociale può essere altrettanto positiva se basata sul
principio del “non interessarci solo di noi”. Insegnamenti antichi di 1600 anni sono
risuonati in Piazza San Pietro, ripresi da Benedetto XVI e riproposti alle migliaia
di persone presenti con un vigore accompagnato anche, in un tratto, da un apprezzato
accenno satirico. Il Papa - che da diverse settimane sta conducendo catechesi sui
Padri della Chiesa - ha presentato la figura di San Giovanni Crisostomo, cioè “Bocca
d’oro”, appellativo che il futuro vescovo di Costantinopoli si guadagnò grazie alla
sua straordinaria eloquenza. Filosofo e retore, eremita e pastore d’anime, San Giovanni
Criostomo esercitò inizialmente il suo ministero nella città di nascita, Antiochia
di Siria, periodo sul quale si è concentrata la catechesi del Pontefice. I 17 trattati,
le 700 omelie e le 241 lettere scritti in vita dal Santo antiocheno e giunti fino
a noi, ha spiegato Benedetto XVI, dimostrano il carattere non “speculativo” dei suoi
insegnamenti:
“La sua è una teologia squisitamente
pastorale, in cui è costante la preoccupazione della coerenza tra il pensiero, espresso
dalla parola, e il vissuto esistenziale... Prossimo alla morte, scrisse che il valore
dell’uomo sta nella 'conoscenza esatta della vera dottrina e nella rettitudine della
vita'. Le due cose, conoscenza della verità e rettitudine nella vita, vanno insieme:
la conoscenza deve tradursi in vita. Ogni suo intervento mirò sempre a sviluppare
nei fedeli l’esercizio dell’intelligenza, della vera ragione, per comprendere e tradurre
in pratica le esigenze morali e spirituali della fede”.
Un
applauso di simpatia si è levato dalla folla quando il Papa si è soffermato sulle
“22 vibranti omelie” pronunciate dal Crisostomo durante la cosiddetta “rivolta delle
statue”. Ricordando la protesta degli antiocheni, che nel 387 distrussero le statue
imperiali per protestare contro l’aumento delle tasse, Benedetto XVI ha osservato:
“Si
vede che alcune cose nella storia non cambiano!” (applausi)
In
questa immagine di San Giovanni Crisostomo, che si immerge nelle situazioni contingenti
della propria epoca per invitare con calore i concittadini ad agire secondo uno stile
cristiano, c’è la cifra della sua azione pastorale. Ciò che gli sta a cuore, ha affermato
il Papa, è “lo sviluppo integrale della persona, nelle dimensioni fisica, intellettuale
e religiosa”. Celebri sono le pagine che parlano delle varie fasi di sviluppo e della
formazione dell’essere umano. Che sfocia, per molti, nel matrimonio, visto così dal
Crisostomo:
“Gli sposi ben preparati sbarrano
così la via al divorzio: tutto si svolge con gioia e si possono educare i figli alla
virtù. Quando poi nasce il primo bambino, questi è ‘come un ponte; i tre diventano
una carne sola, poiché il figlio congiunge le due parti’, e i tre costituiscono ‘una
famiglia, piccola Chiesa’”.
L’efficacia
inesausta degli insegnamenti di San Giovanni Crisostomo sta anche nella grande dignità
che egli attribuiva ai laici, considerati non solo missionari ma come veri responsabili
della “salvezza” gli uni degli altri. Benedetto XVI ha ripetuto un passo di un’antica
omelia:
“’Questo è il principio della nostra vita
sociale... non interessarci solo di noi!’ Il tutto si svolge tra due poli: la grande
Chiesa e la ‘piccola Chiesa’, la famiglia, in reciproco rapporto. Come potete vedere,
cari fratelli e sorelle, questa lezione del Crisostomo sulla presenza autenticamente
cristiana dei fedeli laici nella famiglia e nella società, rimane ancor oggi più che
mai attuale”.
Undici le lingue nelle quali il
Papa ha rivolto saluti ai fedeli radunati nella Piazza, fra i quali era presente una
delegazione di un Istituto dell’India che si ispira agli insegnamenti di Gandhi e
che ha partecipato in Italia a un incontro del Movimento dei Focolari. Benedetto XVI
ha poi salutato, fra gli altri, i Carmelitani e i Chierici Regolari della Madre di
Dio, impegnati nei rispettivi Capitoli generali, e i partecipanti al corso di aggiornamento
in Diritto canonico, promosso dall’Ateneo della Santa Croce. Vi esorto, ha detto a
questi ultimi, “a far tesoro di tale preziosa occasione di formazione giuridica” per
poter offrire alle vostre Diocesi e comunità “un servizio qualificato e zelante”.