La Chiesa celebra oggi la Festa della Santa Croce. Una ricorrenza che ha la sua origine
a Gerusalemme, nel 326, quando Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino. ritrovò
i resti della Croce di Cristo, nei pressi del Calvario. Il servizio di Sergio Centofanti:
Tutti
la maledicono; la Chiesa la esalta. Dice San Paolo: "Noi predichiamo Cristo crocifisso,
scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani".“Ma che senso ha esaltare la Croce?
– si era chiesto il Papa nell’Angelus del 17 settembre dell’anno scorso - Non è forse
scandaloso venerare un patibolo infamante?”:
“I
cristiani, però, non esaltano una qualsiasi croce, ma quella Croce che Gesù ha santificato
con il suo sacrificio, frutto e testimonianza di immenso amore. Cristo sulla Croce
ha versato tutto il suo sangue per liberare l'umanità dalla schiavitù del peccato
e della morte. Perciò, da segno di maledizione, la Croce è stata trasformata in segno
di benedizione, da simbolo di morte in simbolo per eccellenza dell'Amore che vince
l'odio e la violenza e genera la vita immortale. ‘O Crux, ave spes unica! O croce,
unica speranza!’. Così canta la liturgia”. Strettamente
collegata alla Festa dell'Esaltazione della Santa Croce è la memoria della Madonna
Addolorata, che si celebra domani. Maria è ai piedi della Croce accanto a Gesù morente.
“Il suo dolore – dice il Papa - forma un tutt'uno con quello del Figlio”:
“È
un dolore pieno di fede e di amore. La Vergine sul Calvario partecipa alla potenza
salvifica del dolore di Cristo, congiungendo il suo ‘fiat’, il suo ‘sì’, a quello
del Figlio. Cari fratelli e sorelle, spiritualmente uniti alla Madonna Addolorata,
rinnoviamo anche noi il nostro ‘sì’ al Dio che ha scelto la via della Croce per salvarci.
Si tratta di un grande mistero che è ancora in atto, fino alla fine del mondo, e che
chiede anche la nostra collaborazione. Ci aiuti Maria a prendere ogni giorno la nostra
croce e a seguire fedelmente Gesù sulla via dell'obbedienza, del sacrificio e dell'amore”.