Nelle zone colpite dal terremoto, in Perù, arriva l’assistenza spirituale della Pastorale
giovanile delle Pontificie Opere Missionarie
Si chiama “Guarda il mondo con lo stesso sguardo di Cristo” l’iniziativa della Pastorale
Giovanile Missionaria delle Pontificie Opere Missionarie, “Giovani senza frontiere”,
che si è conclusa in questi giorni in Perù. Un gruppo del movimento, in base a quanto
scrive l’agenzia Fides, si è recato nelle zone colpite dal terremoto dello scorso
15 agosto in particolare nel sud Chico. Nel sisma avevano perso la vita 519 persone,
1.844 erano stati i feriti, oltre 59mila le abitazioni distrutte e 20mila quelle danneggiate.
Durante i quattro giorni di permanenza, i giovani hanno offerto assistenza materiale,
distribuendo aiuti e donazioni, ma non trascurando il sostegno spirituale. “Come Giovani
Senza Frontiere - si legge nella nota inviata all’agenzia Fides- non potevamo essere
indifferente davanti a tanto dolore, ma il nostro lavoro missionario implicava anche
l’alimento spirituale, poiché – prosegue ancora- era importante alimentare l'anima
ed i cuori di queste persone che avevano tanto bisogno di un messaggio di fede e di
speranza". Un’esperienza di fede “intatta” per le popolazioni colpite in grado di
“accogliere ogni uomo perché è loro fratello”. Accanto a questa missione, diversi
gruppi dell’Arcidiocesi di Lima, formati da dieci a dodici sacerdoti, hanno realizzato
già oltre 30 viaggi nelle zone colpite per offrire assistenza spirituale ai disastrati.
Un sostegno che andrà avanti fino a che la situazione nelle zone devastate dal terremoto
tornerà alla normalità. Intanto si moltiplicano le proposte da parte di gruppi religiosi
per promuovere nelle aree colpite incontri di catechesi per i bambini, per guidare
la preghiera del Rosario e organizzare alcune attività di ricreazione ma anche fornire
assistenza ai malati. (B.C.)