Gioia e speranze per il dialogo ecumenico all’indomani dell’elezione in Romania del
nuovo Patriarca della Chiesa ortodossa romena, Daniel Ciobotea
Grande attenzione in Romania e in tutto il mondo religioso per l’elezione ieri sera
a Bucarest del nuovo Patriarca della Chiesa ortodossa romena: si tratta di Daniel
Ciobotea, metropolita di Moldova e Bucovina. Il servizio di Roberta Gisotti.
Una successione
importante quella di Daniel Ciobotea, metropolita di Moldova e Bucovina, 56 anni,
chiamato alla guida del Patriarcato ortodosso di Romania, dopo la morte il 30 luglio
scorso dell’anziano Patriarca Teoctist, scomparso a 92 anni, dopo 19 anni di mandato:
era stato eletto nel 1986 e nel 1999 aveva calorosamente accolto Giovanni Paolo II
nel suo primo viaggio in un Paese a stragrande maggioranza ortodossa. Daniel Ciobotea
è stato scelto in una rosa di tre candidati, indicati dal Santo Sinodo, una cinquantina
di alti prelati, riuniti ieri mattina nel Palazzo patriarcale di Bucarest. E’ stato
poi nel pomeriggio il Collegio elettorale, formato da religiosi e laici, tra cui politici
ed accademici, a nominare Daniel Ciobotea - con 95 voti, rispetto ai 66 andati al
metropolita Bartolomeu - alla carica più alta della seconda Chiesa ortodossa al mondo
per numero di fedeli, oltre 19 milioni, dopo quella russa.
Un
intellettuale riformista con capacità manageriali, cosi viene disegnata dagli osservatori
la personalità del nuovo Patriarca, che vanta tre dottorati universitari, due conseguiti
all’estero, ben 12 anni di studi ecumenici ed oltre 10 anni di monachesimo. Stimato
per il suo impegno a favore del dialogo religioso, appena eletto ha espresso il desiderio
di custodire e coltivare l’eredità del suo predecessore Teoctist, chiedendo sostegno
a tutti per il buon fine della sua missione:
(Parole
in romeno del Patriarca Daniel) “Voglio esprimere,
altresì, una richiesta di aiuto verso tutti quelli che amano la Chiesa e il nostro
Paese, perché il Patriarca non lavora da solo, ma insieme al Sinodo, con tutti i chierici
del Patriarcato romeno, con i monaci e le monache, con i fedeli, con tutte le nostre
istituzioni missionarie, culturali, sociali e con la società romena, in genere. Abbiamo
bisogno del vostro consiglio, del vostro incoraggiamento, abbiamo bisogno della vostra
cooperazione, di tutti”.
Con gioia e soddisfazione
la nuova nomina è stata accolta nella Chiesa cattolica in Romania. Ascoltiamo la testimonianza
dell’arcivescovo metropolita di Bucarest, Ioan Robu, presidente
della Conferenza episcopale romena, al microfono di Fabio Colagrande:
R.
– Abbiamo accolto con grande gioia la notizia riguardante la sua elezione come nuovo
capo della Chiesa ortodossa romena.
D. – Dopo questa
elezione mons. Robu, con quale speranze guardate al futuro delle relazioni tra le
due Chiese in Romania?
R. – Io penso che si continuerà
questo cammino di buona intesa e di dialogo. E ieri sera, il nuovo patriarca Daniel
ha detto che continuerà l’attività svolta dal suo predecessore. Quindi, penso che
proseguirà un cammino di buona intesa e di amicizia.
D.
– Lei ha avuto la possibilità di conoscere il Patriarca Daniel in passato?
R.
– Sì, lo conosco da quando è vescovo. Saranno 17 anni ormai. Da ciò che so di lui,
ho grande speranza proprio nel cammino di dialogo e di amicizia tra di noi.