Concerto di solidarietà per l'Etiopia al Teatro Olimpico di Roma
Sostenere la salute della popolazione della regione del Tigray in Etiopia attraverso
la musica e la scienza. E' l’iniziativa “Concerto per l’Europa”, promossa dalla Struttura
Complessa di Medicina preventiva delle migrazioni e di dermatologia dell’ Istituto
San Gallicano di Roma, che si svolgerà questa sera al Teatro Olimpico. I proventi
della serata, infatti verranno devoluti al Centro sociosanitario di Makallè, che combatte
le malattie infettive e dermatologiche presenti nella regione. Il servizio di Marina
Tomarro: Aiutare
le popolazioni dell’Etiopia a combattere le malattie infettive dermatologiche attraverso
l’ampliamento del Centro sociosanitario di Makallè. E’ l’obiettivo del concerto per
l’Etiopia promosso dall’Istituto San Gallicano di Roma. Ascoltiamo Aldo
Morrone, primario dell’Ospedale:
"In Etiopia
non abbiamo realizzato soltanto un ospedale aperto a un servizio gratuito per tutta
la popolazione più povera di questo Paese: abbiamo cercato di creare formazione e
ricerca scientifica, di investire sul futuro di questo Paese investendo soprattutto
sulla conoscenza, sull’aggiornamento dei medici, degli infermieri locali e dei Community
health workers che sono delle figure di contadini che vengono formati appositamente
per dare un contributo a migliorare la qualità della salute soprattutto nei villaggi
dove non ci sarà mai purtroppo né un medico né un infermiere".
L’Etiopia
ha una popolazione di oltre 70 milioni di abitanti la cui presenza di medici specializzati
è davvero molto rara. Ma quanto può aiutare allora questa iniziativa di fronte a un
disagio così grande. Ascoltiamo ancora il professor Morrone:
"Nella
regione dove siamo noi, c’è un medico ogni 100 mila abitanti: vuol dire che la situazione
è drammatica. Eppure, questi esempi creano dei rapporti personali con la popolazione,
noi cogliamo negli occhi di queste persone, nei volti di queste persone, la possibilità
di una speranza di una vita dignitosa, di una vita in salute. Credo che qualunque
progetto come questo vada sostenuto perché anche se salviamo una sola vita umana abbiamo
salvato veramente l’anima e la speranza dell’umanità come diceva don Luigi Di Liegro".