2007-09-12 20:19:27

STATI UNITI Portavoce dei vescovi elogia il Senato per voto contro l'aborto coatto


WASHINGTON, 12set07 - Deirdre McQuade, la portavoce della Conferenza episcopale statunitense, ha lodato il voto del Senato contro il cosiddetto aborto coatto o coercitivo. "Lodo il Senato - ha detto la portavoce - per aver rifiutato di partecipare a queste atrocità contro donne vulnerabili ed i loro bambini nei Paesi in via di sviluppo". In pratica, con il voto del 6 settembre scorso, il Senato americano ha voluto mantenere con l’emendamento Kemp-Kaste una legge federale contraria ad ogni coinvolgimento degli Stati Uniti in programmi di aborto coatto all’estero. Lo stesso Senato, per contro, nella stessa giornata ha votato la revoca della cosiddetta “politica di Città del Messico” più nota come la “regola del bavaglio globale”. Questa regola, introdotta nel 1985, negava fondi statunitensi ad organizzazioni che “sostengano o partecipino alla gestione di un programma di aborto coercitivo o di sterilizzazione contro la propria volontà”. La revoca di questa cosiddetta “politica di Città del Messico” è stata criticata dalla portavoce McQuade. In una lettera inviata prima delle votazioni, il cardinale Justin Rigali, arcivescovo di Philadelphia e quale presidente della Commissione episcopale Pro Vita, aveva invitato tutti i senatori a mantenere sia la cosiddetta “politica di Città del Messico” sia l’emendamento Kemp-Kasten. Senza la politica di Città del Messico, ha scritto il porporato, “le organizzazioni che promuovono l’aborto sfrutteranno il loro status come canali per gli aiuti statunitensi al fine di promuovere l’aborto tra le donne vulnerabili del Terzo Mondo”.
Da parte sua, il presidente Gorge Bush aveva riaffermato prima delle votazioni il proprio impegno di veto su ogni stanziamento di fondi che “indebolisca le attuali politiche federali e le leggi sull’aborto”.
(IMedia – MANCINI)








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