2007-09-12 15:00:20

L’arcivescovo di Adelaide ad Amnesty: riveda la decisione di inserire tra i diritti umani l’aborto in caso di stupro


“Non è troppo tardi perché Amnesty International faccia il punto dei danni provocati dal cambiamento della propria linea sull’aborto e torni alla sua precedente posizione”. Lo ha detto l’arcivescovo di Adelaide, mons. Philip Edward Wilson, presidente della Conferenza episcopale australiana, aggiungendo che la definizione di “diritti sessuali e riproduttivi” utilizzata dall’organizzazione umanitaria, è contraria alla “comprensione cattolica delle dignità della persona e della sessualità umana”. “Adottando questa posizione – ha poi detto il presule – Amnesty si è spostata su un concetto dei diritti umani basato non sul bene della persona, ma semplicemente sull’autonomia dell’individuo”. Questo cambiamento – ha proseguito l’arcivescovo – ha portato molti cattolici “a rinunciare alla loro posizione di membri dell’organizzazione e a cercare altri modi per perseguire gli stessi obiettivi per lottare contro l’ingiustizia”. La decisione di Amnesty di inserire tra i diritti umani l’interruzione di gravidanza in caso di violenza sessuale, è stata accompagnata da forti polemiche anche all’interno dell’organizzazione umanitaria. Amnesty, fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson - un anglicano convertito al cattolicesimo - ha ratificato questa decisione lo scorso 17 agosto durante la 28.ma Assemblea generale tenutasi in Messico. (A.L.) RealAudioMP3







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