2007-09-12 15:33:33

Bush annuncerà domani il ritiro di 30.000 soldati entro l’estate 2008 – Giornata di sangue sia in Iraq che in Afghanistan – Dimissioni del premier Abe in Giappone e del premier Fradkov in Russia


In tutti gli Stati Uniti si sono svolte ieri le cerimonie di commemorazione delle vittime delle stragi terroriste avvenute l’11 settembre del 2001. A New York nei pressi di Ground Zero è stata data lettura dei 2.750 morti. Da New York, il servizio di Elena Molinari:RealAudioMP3


E’ stata l’ultima volta in cui le commemorazioni si sono svolte a Ground Zero. La Torre della Libertà sta per sorgere dalle macerie e già dal 2008 le cerimonie verranno organizzate solo in un parco adiacente. Ma su richiesta pressante delle famiglie dei caduti, alla fine il sindaco di New York, Bloomberg, ha accettato di aprire loro brevemente il cantiere dove i lavori sono già in corso. E’ l’ultima volta che questo sarà possibile, ha detto il sindaco, bisogna voltare pagina senza rivoluzioni. La litania dei nomi è stata affidata quest’anno ai pompieri e ai poliziotti primi ad essere intervenuti dopo gli attacchi, anche loro però in disputa con le autorità perché concedano più aiuti a quelli di loro che si sono ammalati dopo aver respirato i gas nocivi di Ground Zero. Intanto, a Washington, il Pentagono annunciava la pubblicazione di una collezione di 1300 interviste con i protagonisti dell’11 settembre, accompagnate da 32 pagine di inedite foto e da una ricostruzione dei fatti affidata agli storici. (Da New York, Elena Molinari, per la Radio Vaticana)

- Intanto da Washington giunge notizia che il presidente George W. Bush annuncerà domani sera, in un discorso alla nazione, una riduzione di 30 mila soldati in Iraq entro l'estate del 2008, condizionandola però al proseguimento dei progressi. L'annuncio sembra seguire da vicino le raccomandazioni fatte dal generale David Petraeus, comandante delle forze Usa in Iraq, in due giorni di testimonianze al Congresso. Farà così tornare l’entità delle truppe a quota 130.000, cioè al livello precedente la strategia dell'aumento temporaneo voluta nel gennaio scorso. Da parte sua il direttore nazionale dell''intelligence' Usa, Michael McConnell ha affermato che il vero 'cervello' della rete terroristica al Qaida non è Osama Bin Laden, cui è attribuita l'organizzazione degli attentati dell'11 settembre 2001, ma il suo 'numero due', vale a dire l'egiziano Ayman al Zawahri. Intanto, un sito internet islamico ha annunciato oggi che sarà diffuso un nuovo video della rete terroristica al-Qaida nel quale verranno esposti ''le ragioni e i motivi'' degli attacchi dell'11 settembre 2001 agli Stati Uniti.

- Guardando all’Iraq, si registrano ancora morti: sei poliziotti, un ufficiale dell'esercito e suo padre sono stati uccisi in due diversi attacchi nell'area di Mossul, nord dell'Iraq. Almeno una persona è morta e altre cinque sono rimaste ferite nell’est della capitale per l’esplosione in una strada. Ieri una persona è rimasta uccisa e undici soldati della coalizione sono stati feriti alla base militare statunitense di Camp Victory, quartier generale delle forze Usa in Iraq, nei pressi dell'aeroporto internazionale di Baghdad. Intanto l'Esercito del Mahdi, la potente milizia sciita di Moqtada Sadr, ha accusato gli Stati Uniti di voler prolungare il loro ''mandato'' in Iraq e ha chiesto il ritiro delle truppe Usa ''fino all'ultimo soldato''. E a proposito di Iraq si pronuncia oggi l’Iran: smentendo le accuse americane su un aiuto iraniano agli insorti iracheni, Teheran sottolinea che il rapporto sulla situazione in Iraq, presentato dal generale Petraeus, comandante delle forze Usa in Iraq, e da Crocker, ambasciatore americano a Baghdad, non salverà gli Stati Uniti dal ''pantano iracheno''.

- In Afghanistan una dozzina di Talebani sono rimasti uccisi, durante la notte, in seguito ad un raid aereo della coalizione a guida Usa nella provincia meridionale di Zabul. L'intervento aereo è stato richiesto dai militari afghani e dalle truppe della coalizione a guida Usa per bloccare il tentativo di imboscata di un gruppo di 20 talebani nel distretto di Arghandab.

- In Pachistan circa 200 guerriglieri filo-Talebani pachistani hanno attaccato la scorsa notte una postazione dei paramilitari nel nord-ovest del Paese, vicino al confine con l'Afghanistan, sequestrando 12 soldati. Il governo di Islamabad sta ancora negoziando il rilascio di 240 soldati complessivamente trattenuti dai ribelli, soprattutto nell'area tribale del Waziristan del Sud. La violenza estremista si è scatenata nel nord-ovest del Pakistan, area in gran parte tribale, dopo il sanguinoso epilogo, lo scorso luglio, dell'assedio delle forze di sicurezza alla Moschea Rossa di Islamabad, i cui fedeli fondamentalisti e filo-talebani si erano asserragliati all'interno con le armi.

- Miliziani palestinesi hanno proseguito oggi dal nord della Striscia di Gaza lanci sporadici di razzi Qassam verso il territorio israeliano. Ieri un razzo palestinese, esploso nella base militare di Zikim (Ashqelon) ha provocato il ferimento di una settantina di militari, uno dei quali è in condizioni molto gravi. In occasione del Capodanno ebraico, che inizia stasera, le autorità israeliane hanno sensibilmente elevato lo stato di allerta in tutto il territorio nazionale. Da ieri vengono inoltre tenuti chiusi i valichi di transito con la Cisgiordania. Nei giorni scorsi la scoperta di un corpetto esplosivo in un posto di blocco di Nablus (Cisgiordania) ha sventato un attentato che doveva avvenire in questi giorni a Tel Aviv. Lo stato di allerta viene mantenuto inoltre nelle alture occupate del Golan.

- Un terremoto di intensità 7,9 gradi sulla scala Richter ha colpito l’Indonesia, in particolare l’epicentro sembra vicino all’isola di Sumatra. Allarmi per tsunami sono stati lanciati in Malaysia e alle isole Andamane, poiché l'arcipelago indiano si snoda parallelamente alla costa malese. Anche il centro statunitense di allerta tsunami del Pacifico ha lanciato un avviso a tutta la regione dell'Oceano indiano.

- Il premier giapponese Shinzo Abe ha presentato le dimissioni al direttivo del Partito Liberaldemocratico (LDP) di cui è presidente. ''Ho deciso questa mattina di dimettermi'', ha dichiarato il premier, visibilmente commosso, in tv. Il nostro servizio:RealAudioMP3


Il premier ultraconservatore non ha menzionato la guerra in Afghanistan o quella in Iraq, ma ha sottolineato le difficoltà riscontrate negli ultimi giorni per appianare i contrasti con l'opposizione sul varo di una nuova legislazione che consenta al Giappone di continuare ad appoggiare logisticamente l'impegno militare americano e alleato nel Mar arabico. Il premier ultraconservatore aveva ottenuto il mandato poco meno di un anno fa, ma alla fine di luglio, nel suo primo confronto con il grande elettorato, aveva subito una clamorosa sconfitta, costata ai liberaldemocratici la maggioranza al Senato. In tali circostanze il premier aveva voluto restare comunque al governo, puntando tutto sul varo di una nuova compagine ministeriale che ha continuato però a essere bersagliata da scandali. Abe non è riuscito a far approvare in tempi stretti un provvedimento sull'appoggio logistico alle forze Usa, in sostituzione di una legge del 2002 che scade definitivamente il primo novembre. Un nuovo premier dovrebbe essere annunciato in tempi strettissimi. Abe aveva ottenuto il mandato del partito a settembre 2006 come successore del popolarissimo Koizumi, che aveva preannunciato le dimissioni per motivi personali parecchi mesi prima, dopo oltre cinque anni di governo.

A Francesco Sisci, corrispondente de La Stampa per l’Asia, Salvatore Sabatino ha chiesto un bilancio politico di quest’ultimo anno in Giappone:RealAudioMP3


R. – E’ stato un anno, in realtà, abbastanza confuso, dove Abe non è riuscito a continuare quello che era stato il processo di innovazione dell’economia giapponese iniziato da Koizumi. Ci sono stati molti scandali che hanno scosso e tormentato il governo. Adesso, però, forse, si affaccia un periodo veramente nuovo, perchè per la prima volta nella storia giapponese, dopo la Seconda Guerra Mondiale, c’è un partito moderato che sfida l’egemonia al potere del partito di governo attuale, il Partito Liberaldemocratico. Il nuovo partito, che è quello Democratico, è fatto da transfughi dell’LDP, il partito Liberaldemocratico, ed ex socialisti. Prima, però, ci sarà da vedere cosa farà quello che è il premier designato, sempre dell’LDP, Sato, l’ex ministro degli Esteri.

 
D. – Quello di Shinzo Abe è stato un mandato non facile, soprattutto per gli scandali che hanno coinvolto soprattutto il suo partito, partito che, tra l’altro, ha lasciato. Quali conseguenze avrà questa mossa sulla vita politica giapponese?

 
R. – Sato dovrà cercare di risollevare le sorti dell’LDP, rilanciare il governo del Paese e soprattutto rilanciare l’economia, visto che negli ultimi mesi le sorti dell’economia giapponese non sono brillantissime e sembra, in qualche modo, ritornare l’ombra della stagnazione, che aveva colpito il Giappone negli anni ’90.

- Il primo ministro russo Mikhail Fradkov ha presentato le dimissioni e il leader del CremlinoVladimir Putin le ha accettate chiedendogli tuttavia di continuare a compiere le sue funzioni finchè la Duma approverà la candidatura del nuovo capo del governo. E l’annuncio arriva dopo che la stampa dava per certa la prossima nomina a premier di Sergei Ivanov, attuale vice primo ministro e candidato più favorito per le presidenziali di marzo 2008. La stampa nei giorni scorsi ha sottolineato tra l’altro l’importanza simbolica di un’uscita pubblica in cui Ivanov sedeva a fianco del presidente Putin. Ivanov ha in comune con Putin un passato nel KGB. Putin è impossibilitato a candidarsi di nuovo dalla Costituzione.

- L'ex presidente delle Filippine Joseph Estrada, sotto processo per corruzione, è stato condannato all'ergastolo da un tribunale di Manila. Estrada, ex attore settantenne, è accusato di aver messo da parte più di quattro miliardi di pesos (80 milioni di dollari) durante i trenta mesi del suo governo rovesciato, nel 2001, da una rivolta popolare sostenuta dai militari. L'ex presidente filippino, secondo quanto annunciato da un suo avvocato, ha deciso di ricorrere in appello.

- L'euro ha raggiunto oggi il suo nuovo record storico assoluto di 1,3879 sul dollaro Usa, superando il primato precedente a 1,3852 sul dollaro risalente allo scorso 24 luglio.

- Tutto quello che può essere fatto per accelerare il processo di avvicinamento della Serbia all'Unione Europea deve essere fatto, ma l'adesione della Serbia e lo status del Kosovo devono restare due questioni separate, ''non devono essere oggetto di scambio'': è la posizione ribadita dall'Ato rappresentante per la politica Estera e di Sicurezza della UE, Javier Solana, che oggi ha incontrato a Bruxelles il premier della Serbia, Vojislav Kostunica. Solana ha sottolineato in modo positivo i progressi fatti con la Serbia per firmare al più presto l'Accordo di Associazione e Stabilizzazione, mentre sul tema dello status del Kosovo ha insistito sulla necessità di un ''impegno costruttivo delle due parti''. Da parte sua, il primo ministro serbo Kostunica ha ditto che la questione del Kosovo può essere sciolta soltanto alle Nazioni Unite e ha chiesto all’occidente di non incoraggiare le richieste della provincia di diventare indipendente.

- All'Italia, contro i cambiamenti climatici, serve ''un vero e proprio pacchetto sulla sicurezza ambientale, fondamentale per il futuro del Paese''. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, all'apertura della conferenza nazionale sui cambiamenti climatici, promossa dal ministero dell'Ambiente e organizzata dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente (Apas). Il ministro ha sottolineato che la temperatura in Italia è aumentata quattro volte di più che nel resto del mondo. Da parte sua il presidente della Repubblica Napolitano ha raccomandato che sul tema dei cambiamenti climatici l’Europa parli ad una sola voce. Il presidente della Camera Bertinotti ha sottolineato che i cambiamenti climatici risiedono nella politica di rapina e dominio della natura. Il ministro dello Sviluppo Economico, a margine della conferenza, ha parlato di crisi energetica, tornando sul rischio black out per l’inverno sollevato ieri dall’Enel e denunciando il bisogno di infrastrutture. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
  
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI No. 255

 
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