Giornata internazionale per la prevenzione al suicidio: "ascoltare salva la vita"
Ogni anno secondo l’ Organizzazione Mondiale della Sanità un milione di persone si
toglie la vita. Proprio per arginare questo triste fenomeno, oggi si celebra la Giornata
mondiale per la prevenzione al suicidio Solo in Italia si valutano ogni anno oltre
3500 casi. E per questa occasione Telefono Amico Italia , che aiuta con l’ ascolto
chi vive in stato di disagio emotivo lancia l’appello “Ascoltare salva la vita”. Ma
qual è l'importanza di questa giornata? Marina Tomarro lo ha chiesto a Silvio
Bagattin presidente di Telefono Amico:
R.
– Quella di richiamare l’attenzione ad "ascoltare". Molto spesso "sentiamo" il lamento
delle persone ma è importante che lo "ascoltiamo". "Ascoltare" significa essere attenti
al problema che le persone in quel momento vivono e quindi "ascoltare" proprio nel
senso di dare spazio alle persone, ai loro problemi, e quindi essere di aiuto liberandole,
almeno al momento, da quella che è l’ossessione della loro solitudine.
D.
– Quali sono le zone di Italia dove maggiormente c’è questo fenomeno e perché si arriva
ad un gesto così estremo come quello di rifiutare la vita?
R.
– Le aree, dove questo problema è maggioritario, si possono collocare nel nord-est
d’Italia, così come invece al sud, la Campania, è la regione a più bassa incidenza
di suicidi. I problemi da cui hanno origine possono essere il senso di solitudine
quando la persona non si sente valorizzata proprio perché non è ascoltata rispetto
ai problemi che vive e ai quali vorrebbe in qualche modo trovare una soluzione e non
trova chi le possa aiutare proprio con l’attenzione dovuta. Chiaramente è un percorso
molto lungo ma può arrivare alla decisione estrema.
D.
- In che modo “Telefono amico” cerca di portare un aiuto? A chi chiama?
R.
– Il servizio che fa il “Telefono amico” è completamente anonimo e quindi rispetta
l’altra persona e le dà quello spazio libero senza dare indicazioni specifiche e particolari.
Valorizza quindi le capacità e le risorse residue della persona che in quel momento
vive un problema, che viene condiviso con un volontario. Questo è l’aiuto che noi
diamo perché riteniamo, proprio attraverso l’ascolto rispettoso del problema dell’altro,
che lo aiuti a fare luce dentro di sé, a ritrovare quel bandolo di una matassa intricata
che i problemi di quel momento gli fanno vivere così pesantemente. “Ascoltare” appunto
"salva la vita" perché crea la condizione di vedere la vita in termini diversi da
quello che il momento della difficoltà pone in modo problematico.