2007-09-10 15:47:37

Afghanistan: talebani pronti a discutere con il governo - Olmert e Abu Mazen a colloquio a Gerusalemme - Fallito attentato dell'Eta in Spagna


I talebani sono pronti a discutere con il governo afgano. Lo ha affermato un portavoce del gruppo fondamentalista all'indomani dell'offerta di dialogo del presidente Hamid Karzai. Ieri il presidente Karzai si era detto nuovamente disposto a discutere con i talebani spiegando che “la pace non può essere realizzata senza negoziati”. Ogni afgano pronto a venire in questo Paese per aiutare l'Afghanistan a ritrovare pace, stabilità e sviluppo è il benvenuto, aveva detto ieri il capo dello Stato.

- Oggi è prevista l'audizione al Congresso del comandante in Iraq, David Petraeus, e dell'ambasciatore Usa a Baghdad, Ryan Crocker, sulla rafforzata presenza militare Usa che, secondo il presidente, sta dando frutti ma che invece, secondo gli oppositori, rappresenterebbe un fallimento. I due alti ufficiali americani che hanno il controllo delle operazioni militari in Iraq sarebbero in aperto dissenso sul futuro della presenza americana nel Paese del Golfo. Lo rivela il Washington Post, secondo il quale lo scontro tra il generale Petraeus, capo delle forze Usa in Iraq, e il suo diretto superiore, il comandante del Centcom, ammiraglio William Fallon, è venuto alla luce nel corso di un faccia a faccia con il presidente George W.Bush. Da parte sua, il premier iracheno Nuri al Maliki proprio oggi in un discorso davanti al parlamento sostiene che ''la violenza a Baghdad e in altre province irachene è diminuita del 75 per cento da quando è stato avviato il nuovo piano di sicurezza'' nel febbraio scorso.

Intanto, secondo il 'Wall Street Journal' il Pentagono si appresta ad avviare la costruzione della sua prima base militare accanto al confine con l'Iran e una serie di posti di controllo fortificati sulle strade che dall'Iran conducono a Baghdad, con lo scopo di interrompere il flusso di armi avanzate dalla Repubblica islamica alle milizie sciite irachene. C’è poi il triste bilancio di morti: ieri sette poliziotti sono stati uccisi e altri due feriti in un attacco contro un posto di polizia a Baiji, una città a maggioranza sunnita che dista 180 km a nord di Baghdad.

- Ehud Olmert ed il presidente palestinese Abu Mazen a colloquio nella residenza del primo ministro israeliano, a Gerusalemme. Parte dell'incontro fra i due statisti è previsto a quattr'occhi, mentre in un secondo tempo si uniranno a loro anche i più stretti consiglieri. Olmert ed Abu Mazen hanno intensificato i loro incontri nella speranza di mettere a punto un’intesa, anche di principio, in vista di una Conferenza di pace organizzata dagli Stati Uniti nel prossimo autunno. Nell’immediato sembra che Olmert consideri la possibilità di annunciare misure distensive in occasione del Ramadan, il mese di digiuno islamico che inizia fra pochi giorni.

Intanto in Israele c’è sconcerto per la vicenda della cellula dei giovani neo-nazisti ebrei arrestati ieri nella zona di Tel Aviv dopo essersi resi responsabili - secondo la polizia - di una serie di aggressioni e di vandalismi per diversi mesi. I giovani sono tutti originari della ex Urss, di età compresa fra 16 e 24 anni. Oggi si è appreso che uno di essi, un ex ufficiale delle forze armate israeliane, ha lavorato per un periodo di tempo nella sede dello Shin Bet (sicurezza interna).

Ancora Israele: Tel Aviv conferma la responsabilità nel rapimento di un esponente del braccio armato di Hamas a Gaza, Muhawesh al-Qadi Nuimat, noto anche con il nome di battaglia 'Abu Khaled'. L'uomo, secondo fonti palestinesi, è stato prelevato nella notte di venerdì nella zona di Rafah (Gaza) da uomini armati che vestivano la divisa della Forza esecutiva di Hamas. Solo l'indomani Hamas si è reso conto che era caduto nelle mani degli israeliani.

- L'Eta ci ha riprovato di nuovo, tentando di far esplodere un'autobomba davanti alla sede del ministero della Difesa a Logrono, nella regione della Rioja, nordovest della Spagna. L'attentato è fallito – c’è stata solo una piccola esplosione - per un errore tecnico, ma cresce la preoccupazione di cittadini, politici e servizi di sicurezza. E’ accaduto all'indomani di un comunicato, il primo dalla fine della tregua il 5 giugno scorso, con cui l'Eta, malgrado numerosi recenti arresti importanti e la liquidazione di uno dei suoi centri operativi chiave in Francia, annunciava nuovi attentati '''su tutti i fronti'' contro ''le strutture dello Stato spagnolo''. Nel comunicato l'Eta aveva accusato il premier Jose Luis Rodriguez Zapatero di aver fatto fallire i negoziati per non voler fare le necessarie concessioni all'autodeterminazione basca.

- Il comandante di una stazione di polizia albanese è rimasto ucciso e due poliziotti sono stati feriti la scorsa notte durante una sparatoria nel villaggio macedone di Vaksince, nei dintorni di Kumanovo, 30 chilometri a nord di Skopje, capitale dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia. Hanno perso la vita anche due degli assalitori. Nel 2001 la regione, che è vicina al confine con il Kosovo, è stata teatro di un'insurrezione della guerriglia indipendentista albanese prima che fosse raggiunto un accordo di pace.

- Alcuni tiri di mortaio hanno colpito nella tarda serata di ieri abitazioni private a Mogadiscio, causando numerose vittime tra cui, sembra, una donna e i suoi tre figli. Molti anche i feriti. Lo riferiscono fonti locali, ma non ci sono per ora conferme ufficiali. Sarebbe l'episodio più grave avvenuto negli ultimi giorni nella capitale somala, dove comunque la tensione resta fortissima. Incessanti, gli scontri tra insorti e truppe fedeli al governo di transizione, massicciamente appoggiate da quelle etiopiche.

- I risultati definitivi delle elezioni politiche di venerdì scorso in Marocco confermano sostanzialmente quelli provvisori, resi noti sabato sera. La nazionalista Istiqlal si conferma come la prima forza politica nel Parlamento di Rabat, con 52 seggi. Il Partito della Giustizia e dello Sviluppo perde invece un seggio su quelli attribuiti a partire dai dati parziali e ottiene 46 seggi. Il Movimento Popolare ne perde tre, con 41 seggi. Ci sono poi la Riunione Nazionale degli Indipendenti (centrista liberale) con 39; l'Unione delle Forze Socialiste e Popolari con 38; il Partito del Progresso e del Socialismo con 17 seggi.

- Risultati ancora provvisori per il voto presidenziale e legislativo di ieri in Guatemala: a circa un quarto dei voti conteggiati, è in testa l’ex generale Otto Perez Molina che ha raccolto il 26% dei consensi. Sembra dunque certo che si farà il ballottaggio a novembre.

- Una seconda ondata di piogge torrenziali ha colpito il Bangladesh in meno di un mese, uccidendo 7 persone e lasciandone migliaia in seria difficoltà. Secondo le previsioni metereologiche piogge incessanti si accompagneranno al passaggio di un monsone almeno fino alla fine del mese.

- In relazione alla recente crisi dei mutui subprime americani il Fondo monetario internazionale taglierà le previsioni per la crescita mondiale. Per l’Europa il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia riconosce che sono aumentati i rischi di una crescita al ribasso.

- E l'economia giapponese ha registrato a sorpresa la più grave contrazione trimestrale da oltre quattro anni e la Borsa, ancora attanagliata dalle conseguenze della crisi dei mutui facilitati americani, e' tornata oggi sotto la 'soglia psicologica' dei 16.000 punti dell'indice guida Nikkei. L'imprevista serie di elementi negativi, che di fatto esclude qualsiasi rialzo dei tassi di interesse nel prossimo futuro, è stata attribuita dagli esperti soprattutto a un indebolimento degli investimenti, unito a un calo dei consumi e delle esportazioni.

- Il presidente russo Vladimir Putin è giunto stamani negli Emirati Arabi Uniti (Eau) dove avrà
colloqui con il suo collega degli Emirati, lo Sceicco Khalifa Bin Zayed Al Nahyan, in una visita già definita ''storica'' dalla stampa locale. E' infatti la prima volta che un capo di Stato russo si reca nella Confederazione dei sette emirati da quando sono state stabilite relazioni diplomatiche nel 1986. In agenda per i due leader la pace in Medio Oriente, le attività nucleari iraniane e la situazione in Iraq. I rapporti tra Emirati e Russia sono andati in crescendo negli ultimi anni passando da amichevoli dichiarazioni ad una solida cooperazione commerciale con contratti multimilionari nei settori energetico e militare.

- Il premier libanese Fuad Siniora ha presieduto a Beirut una riunione di donatori per raccogliere i circa 360 milioni di dollari necessari per la ricostruzione del campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, nel nord del Libano, devastato nei tre mesi di combattimenti - terminati il 2 settembre - tra esercito governativo e miliziani integralisti di Fatah al-Islam.

- L'Italia, ''nel solco della strategia avviata dall'Unione Europea'', intende stabilire un ''dialogo bilaterale strutturato e continuato'' con i cinque Paesi dell'area dell' Asia centrale, Uzbekistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan. E' con questa dichiarazione di intenti che il sottosegretario agli Esteri Gianni Vernetti - insieme al presidente dell' Ispi, Boris Biancheri - ha dato il via questa mattina alla Farnesina alla conferenza 'Asia centrale, il ruolo dell'Italia e la prospettiva europea', alla quale partecipano il ministro degli Esteri uzbeko e i viceministri degli Esteri delle altre quattro Repubbliche centro-asiatiche, insieme all' inviato speciale dell' UE e al segretario generale dell'Osce. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

 

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI No. 253

 

 
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