Nuovo minaccioso video di Bin Laden fa tornare la paura nel mondo
Un video di trenta minuti, prima circolato su internet e poi trasmesso da Al Jazeera,
ha mostrato il volto di Osama Bin Laden. A tre anni di distanza dall’ultimo filmato
e in vista del sesto anniversario degli attentati alle Torri Gemelle e al Pentagono
, il capo di al Qaeda è apparso più invecchiato con una barba insolitamente scura.
Nel suo proclama si è scagliato contro gli Stati Uniti anche se non ha fatto minacce
dirette. Gli esperti sono quasi sicuri che la voce appartenga allo “sceicco del terrore”
mentre la Cia ha lanciato l’allarme per imminenti attentati contro obiettivi americani.
Il servizio di Benedetta Capelli: “Il
nastro ci ricorda in che mondo pericoloso viviamo e che dobbiamo lavorare assieme
per proteggere il nostro popolo”. E’ la prima reazione del presidente americano Bush,
dall’Australia, dopo il video nel quale Bin Laden attacca gli Stati Uniti ed in particolare
i democratici incapaci di fermare la guerra in Iraq nonostante la maggioranza al Congresso.
Ed è proprio al Paese del Golfo al quale Bush fa riferimento difendendo la lotta al
terrorismo “perché – ha sottolineato il capo della Casa Bianca- il video ci ricorda
che l’Iraq è parte di questa guerra”. Nel suo lungo intervento, il capo di al Qaeda
invita la guerriglia ad intensificare gli attacchi nel Paese del Golfo e sottolinea
come l’11 settembre abbia segnato l’inizio della caduta americana, visibile negli
insuccessi sia della guerra in Iraq ma anche nell’intervento in Afghanistan. Inoltre
a fallire, per lo “sceicco del terrore”, è anche il sistema capitalistico “che cerca
di trasformare il mondo intero nel dominio delle grandi multinazionali” e allora porta
l’esempio dell’Islam dove non ci sono tasse ma solo la “zakat”, il versamento di una
somma per beneficenza. Duro l’attacco poi all’Occidente che ha diffuso “la cultura
dell’Olocausto” e cita l’Inquisizione, i campi di concentramento, la scomparsa degli
Indiani d’America, la bomba atomica. “E’ l'Occidente – ribadisce Bin Laden- ad incenerire”,
mentre l'Islam permette per esempio “a milioni di cristiani di vivere in Egitto”.
E’ solo abbracciando l’Islam che per il capo di al Qaeda si può intravedere una via
di uscita. La Cia, che ha intercettato il video prima della sua diffusione ed in seguito
all’annuncio apparso nei giorni scorsi sui siti islamici, ritiene che la voce di Bin
Laden sia con ogni probabilità autentica. L’intelligence sostiene anche che ci siano
attentati in preparazione su vasta scala contro obiettivi statunitensi. Per quanto
riguarda la realizzazione del video, sembra possibile che la registrazione risalga
ad un mese fa. Sono diversi i riferimenti all’attualità: vengono citati Nicholas Sarkozy
e Gordon Brown, da poco insediatasi, ma anche al 62° anniversario di Hiroshima e Nagasaki.
Un evento che risale al 6 e 9 agosto scorsi.
Un filmato,
dunque, recente quello firmato da Osama Bin Laden e che è ancora al vaglio degli esperti
dell’intelligence americana. Ma qual è l’elemento più importante che si evince dal
nuovo messaggio del capo di al Qaeda? Stefano Leszczynski lo ha chiesto ad
Andrea Margelletti, presidente del Centro Studi Internazionali ed esperto di
strategie militari: R.
- Innanzitutto il dato più importante in assoluto riguarda i dubbi sulla sorte di
Bin Laden, si temeva fosse stato ucciso o fosse morto di morte naturale. Con questa
nuova apparizione il dubbio sembra essere risolto e questo è indiscutibilmente la
cosa più rilevante.
D. – La Intelligence americana
è molto preoccupata ritenendo possibili dei nuovi attentati...
R.
– Molto spesso i messaggi sono stati annunciatori proprio di attentati perché in un
certo senso erano diretti alle cellule operative, quindi alcune frasi che possono
sembrare, ad una prima osservazione, innocue, sono in realtà veri e propri ordini.
Speriamo che in questo caso non sia così.
D. – Ci
sono anche dei riferimenti particolari: per esempio al fatto che nell’Islam si paghino
meno tasse. Perché questo tipo di argomenti in un messaggio che dovrebbe essere molto
importante e strategico?
R. – Perché per chi vuole
un Islam assoluto, totalitario ma comunque globale, deve parlare a tutti e quindi
cercare di toccare le corde di tutti.
D. – L’Iraq
è il Paese citato nel discorso; questo significa che la forza di al Qaeda si è spostata
dall’Afghanistan al Paese del Golfo?
R. – Direi di
no. E’ una battaglia globale dove l’Iraq rappresenta uno degli scenari di questa
battaglia, più propriamente un campo di battaglia.
D.
– L’Europa è a rischio attentati al pari degli Stati Uniti?
R.
– C’è un rischio globale molto ampio, è bene però ricordare che fortunatamente, soprattutto
in Italia, le forze di polizia e i servizi funzionano e fino adesso le cose sono andate
bene.
D. – Quello che sta succedendo oggi in Algeria,
secondo lei, è causa di un’estensione di al Qaeda?
R.
– C’è stato qualche mese fa un accordo tra i vari gruppi principali salafiti nel Nord
Africa. Esiste dunque il rischio che le cose divengano, nel breve o medio termine,
assai complicate.