In Sri Lanka, la diocesi di Mannar aiuta 800 persone costrette a lasciare le proprie
abitazioni in seguito ad operazioni militari contro i ribelli tamil
In Sri Lanka, più di 800 persone sono state evacuate in seguito agli ultimi attacchi
dell’esercito contro i ribelli tamil nel nord-ovest del Paese. Un ruolo fondamentale
nel sostegno a questi sfollati lo ha svolto la Chiesa cattolica, esercitando forti
pressioni al governo per velocizzarne il trasferimento. “L’esodo è ancora in corso,
– ha detto padre Victor Sosai, vicario generale della diocesi di Mannar all’agenzia
AsiaNews – le ONG hanno già preparato pranzi al sacco per accoglierli”. Gli sfollati
saranno sistemati in scuole, ostelli e case che hanno già accolto altre 3900 persone.
Una settimana fa, infatti, circa 4 mila persone erano state sfollate dalla capitale
Colombo per poter avviare azioni militari per la conquista di una base navale del
Fronte di Liberazione delle Tigri del Tamil (LTTE). Incontri di emergenza per gestire
la crisi si svolgono regolarmente tra autorità politiche, militari, ONG e il vescovo
di Mannar, mons. Rayappu Jospeh. Intanto, la popolazione manifesta un gran desiderio
di tornare a casa. Lì hanno lasciato tutto quello che possiedono: barche, reti da
pesca, documenti d’identità e vestiti. Tuttavia, l’esercito non ha ancora dato il
via libera per il ritorno a casa. (B.B.)