2007-09-07 13:55:49

Sibiu. Andrea Riccardi: cristiani uniti per la pace. Mons. Giordano: cristiani più maturi


La salvaguardia del creato, la pace e la giustizia sono i temi che animano oggi il dibattito della Terza Assemblea ecumenica europea, in corso da martedi’ nella città di Sibiu, nel cuore della Romania. ‘La luce di Cristo illumina il mondo’ è la traccia di riflessione che invita i delegati a considerare le loro responsabilità come credenti in Cristo. Intanto, i momenti di preghiera comune, animati dalle comunità cristiane locali, e le altre occasioni di incontro, restano l’anima di questo grande raduno inter-cristiano. Il servizio del nostro inviato Fabio Colagrande:RealAudioMP3


Dieci anni fa a Graz c’era l’entusiamo dell’ecumenismo di popolo. L’assemblea di Sibiu potrebbe invece passare alla storia come quella della maturità, della presa di consapevolezza delle responsabilità del movimento ecumenico europeo. Ieri il vescovo anglicano di Londra, Richard Chartres, aveva parlato della sfida di ‘costruire una coscienza cristiana comune’ andando oltre sé stessi. Oggi, il fondatore della Comunità di Sant' Egidio Andrea Riccardi, ha spronato la platea inter-confessionale, a riconoscere le responsabilità di pace e fraternità che i cristiani europei hanno oggi nel mondo. ‘Di fronte ai malati di AIDS in Africa, l’Europa banchetta lautamente mentre Lazzaro muore alle sue porte’ ha ricordato Riccardi, descivendo un Europa chiusa in sé stessa, spaventata dall’immigrazione, afflitta da paura, avarizia, nazionalismi e tentata di dissipare la sua eredità di pace. Tocca a tutte le anime cristiane del continente reagire per realizzare ‘l’umanesimo planetario’ di pace e giustizia auspicato da Paolo VI, ha ricordato il fondatore della Comunità di Sant’Egidio.

 
Ma Sibiu, come le altre assemblee ecumeniche, non è fatta solo di discorsi, ma soprattutto di incontri, di amicizia. Attorno alle plenarie e ai forum pomeridiani le giornate ecumeniche sono caratterizzate dalla preghiera comune mattuttina e serale e da tanti piccoli dibattiti animati dalla gente comune che guardano al dialogo secondo diverse prospettive nazionali, culturali e sociali. Lo spazio Agorà permette un interscambio culturale tra le varie Chiese mentre un Blog permette ai giovani di raccontarsi ‘on-line’ le proprie esperienze ecumeniche. Dal Seminario teologico di Molfetta è giunto in Romania un gruppo di seminaristi che alloggia in un Monastero ortodosso, fuori città. Un esempio di quegli incontri che sono l’anima del dialogo tra i cristiani e il senso piu’ profondo di queste assemblee. Mons. Aldo Giordano, segretario generale del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa, traccia ai nostri microfoni un bilancio delle prime giornate assembleari:
 
R. - L’impressione è forse quella che stiamo entrando in una fase di maturità. Credo anche che tutti i partecipanti siano qui per ascoltare se c’è una possibilità anche di qualcosa di nuovo. Credo che l’ambiente e l’atmosfera siano molto buone. Ci sono stati dei contributi molto interessanti che fanno molto riflettere. Si vede una ricchezza e spero che in questi giorni ci sia una crescita affinché si possa realizzare questo approfondimento. E’ l’ora di andare in profondità e lo si sente nell’aria.

 
D. – C’è stato uno scambio molto interessante tra Kirill, Kasper ed Huber. Come ha visto questo incontro?

 
R. – Certamente un momento molto alto della nostra Assemblea, perché si sono affrontati, chiaramente, alcuni nodi che come cristiani abbiamo e quindi la nostra testimonianza nella società europea ed una cultura secolarizzata e il richiamarci tutti al fondamento comune che è il Vangelo, che è la nostra fede, e la necessità di ripartire da lì. Ma è necessario anche confrontarci esplicitamente sul fatto che siamo diversi, che abbiamo identità diverse e abbiamo anche il dolore della divisione. Sono emersi quindi tutti questi temi e questo ha spinto tutti a prendere sul serio queste tematiche e ad interrogarci su come andare avanti.







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