Le politiche sanitarie dell’Africa e del sud-est asiatico dimenticano i malati
mentali. L’OMS chiede l’aumento dei finanziamenti
Meno dell’1% del budget per la sanità, 0,05 psichiatri e 0,16 infermieri psichiatrici
ogni 100.000 abitanti: sono le cifre diffuse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS) in riferimento agli investimenti in strutture per malati mentali, in Africa
e nel sud-est asiatico. L’OMS ha invitato i governi dei Paesi poveri ad “aumentare
i finanziamenti ai servizi e alle strutture che si occupano di sanità mentale”, giudicando
quelli attuali largamente insufficienti. Ma “tutto il mondo dovrebbe preoccuparsi
di questa situazione – prosegue il comunicato, diffuso dall’agenzia MISNA – perché
le persone che soffrono di disturbi mentali nei paesi a basso reddito sono sistematicamente
escluse dai progressi scientifici di cui altri possono invece beneficiare”. Inoltre,
in questi Paesi le persone colpite da malattie mentali sono ignorate o costrette a
subire grosse discriminazioni. Secondo le stime dell’OMS basterebbero 2 dollari pro
capite nei paesi a basso reddito e di 3 o 4 dollari nei paesi a reddito medio, per
avviare cure di base adeguate. Con questo piccolo aiuto aumenterebbe dell’80 per cento
la copertura dei casi più gravi e del 25-33 per cento delle situazioni meno complicate.
(B.B.)