2007-09-07 15:32:54

Crimini contro la religione in Sri Lanka: fedeli di ogni confessione e ONG chiedono un intervento efficace del governo


In Sri Lanka, rappresentanti di tutte le fedi e organizzazioni umanitarie dicono “basta” ai crimini contro leader religiosi e luoghi di culto, ma soprattutto alla loro impunità e al silenzio del governo. Nella nazione, riferisce la Commissione asiatica per i diritti umani (AHRC), sono almeno tre i leader religiosi spariti o uccisi nell’ultimo anno. In occasione di un incontro, tenutosi a Colombo, in ricordo proprio di una di queste vittime, il monaco buddista Mahadivulwewa Nanda Rathana Thero, ucciso nel suo tempio il 13 maggio 2006, alcuni leader religiosi hanno denunciato l’atteggiamento delle autorità verso i continui episodi di sangue. Un sacerdote cattolico, padre Sarath Iddamalgoda, e un leader buddista, Weligama Dhammissara Thero, come riporta AsiaNews, hanno dichiarato che il governo locale, consapevole dell’odio crescente tra le comunità, non solo non fa nulla per uscire dalla grave crisi, ma non persegue nemmeno i responsabili dei crimini e “cerca di insabbiare la verità”. È stata inoltre diffusa in questi giorni una dichiarazione congiunta del Movimento Internazionale contro ogni forma di discriminazione e razzismo (IMADR), del Centro risorse legali asiatiche (ALRC) e della Congregazione di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore. Le organizzazioni non governative ricordano i più recenti attacchi ai luoghi di culto e gli ultimi leader religiosi vittime di misteriosi assassini o sparizioni forzate, tra cui, oltre al monaco Nanda Rathana, anche il sacerdote cattolico Jim Brown. “In tutti gli incidenti elencati – scrivono – non vi è stato alcun progresso nelle indagini e in direzione della cattura dei colpevoli”. Le ONG chiedono all’unisono “al governo e alle forze militari di aderire alla legislazione umanitaria internazionale” ed in particolare a tutti gli attori di “rispettare il diritto dei leader religiosi a fornire assistenza umanitaria e ad impegnarsi per i diritti umani e l’armonia etnica”. (V.F.)







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