2007-09-06 14:49:06

Inizia domani la visita pastorale del Papa in Austria, in occasione dell'850° di fondazione del Santuario di Mariazell


L’Austria si prepara a “guardare a Cristo”, incoraggiata dal motto del settimo viaggio apostolico internazionale di Benedetto XVI, che alle 9.30 di domani decollerà dall’aeroporto di Ciampino alla volta di Vienna. Molti gli appuntamenti condensati nei tre giorni della visita, che si concluderà domenica sera: il più importante sarà il pellegrinaggio che il Papa compirà a Mariazell, uno dei più antichi Santuari al mondo, che attende Benedetto XVI per celebrare i suoi 850 anni di vita. Il servizio dal nostro inviato a Vienna, Alessandro De Carolis: RealAudioMP3

Al Santuario di Mariazell “il Papa è di casa come in nessun altro Santuario”. A sostenerlo da tempo è il cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn, che stamattina, durante una conferenza stampa, ha detto di sperare in un “effetto di lunga durata” della visita. Ma lo ha confermato anche Benedetto XVI quando, pochi giorni fa, confidava in una lettera ai giornali diocesani austriaci che quel Santuario arroccato a 870 metri su una delle splendide colline della Stiria - “cuore” spirituale ma anche geografico dell’Austria - è da lui particolarmente amato perché lo riporta indietro di settant’anni, a quelle passeggiate con le quali, da bambino, “sconfinava” con i suoi genitori dalla Baviera in Austria, attraverso il ponte sulla Salzach. A meno di 24 ore dall’arrivo, sotto un cielo scuro e la pioggia a tratti battente che sta flagellando da due giorni buona parte del Paese e che toglie forza alle tinte rosse e bianche del Santuario e al verde brillante della natura circostante, Mariazell dà gli ultimi ritocchi al luogo dove quel bambino tedesco oggi ritorna nelle vesti di Pontefice per celebrarne gli 850 anni di fondazione, e dove tre anni fa aveva già sostato in quelle di cardinale: una gradinata da alcune centinaia di posti è stata allestita all’aperto, di fronte all’ingresso del Santuario, ma altre decine di migliaia di persone - forse 50-60 mila - potranno trovare posto in un luogo che, per la sua conformazione, non consente raduni di folle più consistenti.

 
A Vienna, l’imminente arrivo del Papa lo si coglie in particolare, specie del centro, dai manifesti con l’effigie di Benedetto XVI qua e là sulle strade, alcuni dei quali promettono uno dei “miracoli” della comunicazione moderna: “Papst on handy”, il Papa sul telefonino. Quella tradizionale invece, la stampa, presenta l’evento con registri diversi. Su tutti, il Kronen Zeitung, il quotidiano più letto e più popolare d’Austria, ha un richiamo in prima pagina e 4 interne dedicate al viaggio, con un articolo generico, all’interno dello speciale, che offre alcune istantanee emblematiche dell’attuale Pontificato, dall’Enciclica Deus caritas est, al libro del Papa su Gesù, dal Motu Proprio sulla Messa in latino al discorso di Ratisbona.

 
La tappa mariana del pellegrinaggio a Mariazell, che occuperà tutta la giornata dell’8 settembre, fa da spartiacque alle altre due del viaggio apostolico. La prima, domani, vedrà Benedetto XVI intrattenersi con le autorità austriache, dal presidente, Heinz Fischer, ai diplomatici accreditati non solo presso la Repubblica, ma anche presso le agenzie internazionali che hanno sede a Vienna, come l'OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, o l’AIEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia atomica. Importante, poco dopo il suo arrivo a Vienna, la sosta che il Papa compirà davanti al memoriale della Shoah situato nella Judenplatz, che ricorda i 65 mila ebrei austriaci uccisi dai nazisti. L’ultima giornata della visita papale sarà dedicata a Vienna e ai viennesi, ma anche ai tanti fedeli che confluiranno sulla città che fu degli Asburgo da tutta l’area mitteleuropea. La mattina del 9, Benedetto XVI presiederà la Messa nello “Stephansdom”, il celebre Duomo di Santo Stefano, mentre nel pomeriggio, nell’altrettanto famosa “Konzerthaus”, la Casa dei Concerti”, il Papa saluterà i viennesi, specialmente quelli impegnati nel mondo del volontariato. Ma prima, il saluto di congedo di Benedetto XVI avrà raggiunto un altro dei poli spirituali dell’Austria e del centro Europa: l’Abbazia di Heiligenkreuz, magnifico tempio romano-gotico del 1200, che con le sue navate altissime di nuda roccia testimonia che il cristianesimo in Austria e nel Vecchio continente ha radici più antiche e salde anche dei più seducenti relativismi dei nostri tempi. (Da Vienna, Alessandro De Carolis, Radio Vaticana)







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