Nel messaggio all'Assemblea ecumenica europea di Sibiu, il Papa auspica "il dialogo
della verità e l'incontro nel segno della fratellanza"
La “viva speranza” che progredisca il cammino ecumenico è al centro del messaggio
che il Papa ha inviato alla Terza Assemblea ecumenica europea che si è aperta ieri
a Sibiu in Romania. Il testo è stato è indirizzato al cardinale Péter Erdö, presidente
del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), che riunisce le Chiese
cattoliche del continente, ed al pastore Jean-Arnold de Clermont, presidente della
Conferenza delle Chiese d’Europa, in rappresentanza delle Chiese e delle comunità
ecclesiali ortodosse, anglicane e protestanti europee. Il servizio di Fausta Speranza:
La ricomposizione
della piena e visibile unità di tutti i cristiani è una priorità per Benedetto XVI
fin dall’inizio del suo Pontificato: è quanto sottolinea il Papa stesso, per poi ricordare
lo spazio che il Concilio Vaticano II ha dedicato al cammino ecumenico e frasi fondamentali
di Giovanni Paolo II nell’Enciclica “Ut Unum sint”: “la Chiesa cattolica – scriveva
Giovanni Paolo II - si è impegnata in modo irreversibile a percorrere la via della
ricerca ecumenica”; “credere in Cristo significa volere l’unità”. E, ancora con le
parole di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI afferma che si tratta di “un cammino sicuramente
difficile ma foriero di grande gioia”. A questo proposito Benedetto XVI ricorda la
parte del cammino già fatta nel corso degli ultimi decenni e in particolare ricorda
le precedenti Assemblee ecumeniche europee di Basilea, nel 1989, di Graz, nel 1997,
fino alla firma della Charta Oecumenica a Strasburgo nel 2001. Oltre a incontri, celebrazioni:
quello che il Papa definisce “un lavoro paziente di dialogo teologico”. E Benedetto
XVI si sofferma sulla parola dialogo, spiegando che “si intesse là dove non c’è solo
la parola ma anche l’ascolto, e dove nell’ascolto avviene l’incontro, nell’incontro
la relazione e nella relazione la comprensione intesa come approfondimento e trasformazione
del nostro essere cristiani”. “Il dialogo – aggiunge Benedetto XVI – “riguarda non
solo il campo del sapere e di ciò che siamo capaci di fare. Esso fa parlare piuttosto
la persona credente, anzi il Signore stesso in mezzo a noi”. “Convinto che l’incontro
di Sibiu offrirà spunti preziosi”, il Papa si augura che crei “spazi di incontro per
l’unità nella legittima diversità”. Il Papa invita tutti a chiedere a Dio l’unità
e la pace per gli europei, accennando ai “ricordi dolorosi di cui non è scevra la
storia europea” e ai “problemi sociali nell’era del relativismo”. Definisce la preghiera
per l’unità “il cammino regale verso l’ecumenismo”. Nel suo messaggio, infine, Benedetto
XVI ribadisce che le radici comuni sono molto più profonde delle divisioni.
Dopo
i saluti di rito e i voti augurali dei rappresentati ortodossi, cattolici e protestanti,
l’assemblea di Sibiu è entrata oggi subito nel vivo durante la plenaria della mattina
e poi nei primi tre forum pomeridiani. Sul tavolo i nodi centrali dell’ecumenismo:
unità, spiritualità e testimonianza comune. Nodi da sciogliere in nome della Luce
di Cristo che come recita il tema dell’assemblea: ‘Illumina tutti’. Da Sibiu, Fabio
Colagrande:
E riprendendo
il suo intervento di stamani, il card. Kasper ha precisato, al microfono di Fabio
Colagrande, la sua risposta alle critiche sollevate dal recente documento della Congregazione
per la Dottrina della fede. Ascoltiamo: