Alla Mostra del Cinema di Venezia, il film di Manoel de Oliveira "Cristoforo Colombo
- L'enigma"
Manoel de Oliveira, nato ad Oporto il 12 dicembre 1908. Lo si vede ancora in piena
forma passeggiare per il Lido e in pienissima forma addirittura recitare, insieme
alla moglie Maria Isabel, nel suo ultimo Cristoforo Colombo – L’enigma, film
da lui anche diretto, un inno lusitano e nostalgico al passato della sua patria amata,
il Portogallo e alla grande stagione delle scoperte geografiche, nelle quali ebbe
appunto un ruolo di primissimo piano. Che sia un racconto tutto portoghese non vi
sono dubbi, anche se con alcune piccole incursioni americane: una emblematica figura,
dei colori rosso-verde della bandiera vestita, come vessillo vivente segue fin dall’inizio
e nel tempo i personaggi, li guarda, ci guarda. Una giovane coppia prima e di tarda
età poi, compie un pellegrinaggio storico ed emotivo sui luoghi che ricordano la presenza
portoghese negli Stati Uniti e poi in Portogallo, quelli da cui l’avventurosa scoperta
di nuovi continenti ebbe inizio. Storia esile, intima, commossa, per una storia molto
più grande. Mentre, infatti, l’età di de Oliveira si avvicina al centenario, il suo
cinema quasi si raggruma leggero eppure intenso attorno a nuclei fondanti, che per
lui sono e rimangono la fede e il passato, l’uomo e la memoria. Le scoperte marittime
portoghesi sulle quali si attarda commosso il regista, la vera nazionalità di Colombo
della quale cerca conferma, sono un modo sincero per riaffermare ed a tutti ricordare
la sua identità, la sua origine, la sua cultura. E la sua poesia: nessuno come de
Oliveira riesce nel cinema ad attardarsi, con sguardo immobile, a contemplare un cielo
grigio, un mare azzurro, una strada silenziosa cosparsa di verde e aperta verso un
misterioso, atteso infinito. (A cura di Luca Pellegrini)