Lavorate con fede ed entusiasmo per mettere in pratica le conclusioni di Aparecida:
così il cardinale Jorge Mario Bergoglio che ha presentato in Argentina il documento
del Celam
La Grande missione continentale è l’impegno delle Chiese dell’America Latina e dei
Caraibi: è quanto ha affermato il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di
Buenos Aires e presidente della Conferenza episcopale argentina, che ha presentato
il documento finale della Conferenza di Aparecida. Il porporato ha ricordato che la
redazione del testo è stata intensa e faticosa, poiché si è dovuto integrare “in un
corpo organico almeno 2.240 proposte integrative che si presentavano con molteplici
diversità di stile e contenuti”, ed ha definito la V Conferenza dell’episcopato latinoamericano
e caraibico un “importante, sereno e costruttivo momento di comunione ecclesiale”.
“Chiedo a tutti di lavorare con fede e con entusiasmo per mettere in pratica le conclusioni
pastorali che nascono da un incontro che ha avuto caratteristiche di grande rilevanza
– ha spiegato il cardinale Bergoglio – consentendo una partecipazione di tutti i membri
della Chiesa senza precedenti”. Padre Carlos Galli, fra gli esperti che hanno accompagnato
il cardinale Bergoglio e che hanno partecipato come consulenti alla V Conferenza del
Celam, ha sottolineato che “le linee missionarie del documento finale sono da porre
in relazione anche con il forte sostegno che i vescovi stanno dando all’integrazione
latinoamericana che deve coinvolgere anche le Chiese particolari”. Il sacerdote ha
ribadito inoltre che il documento non vuole essere e non è una controffensiva di fronte
al calo dei fedeli degli ultimi anni, bensì un progetto missionario organico per il
XXI secolo. Padre Víctor Manuel Fernández, ha spiegato invece che il tema centrale
del documento finale è quello della Vita in Cristo del quale tutti siamo discepoli
e missionari. “La parola 'vita', nel testo – ha detto ancora padre Fernández – appare
631 volte, ciò vorrà dire qualcosa di molto rilevante”. Infine, il sacerdote ha concluso
la sua analisi ricordando altri due elementi fondamentali: da un lato mettere “la
Bibbia, non solo nelle mani dei sacerdoti ma anche dei laici, e dall’altro, l’opzione
preferenziale per i poveri nella prospettiva così lucidamente illustrata da Benedetto
XVI quando nel suo discorso ha parlato di scelta cristologica”. (T.C.)