Doppio attentato kamikaze in Pakistan: almeno 24 morti
Almeno 24 morti e 70 feriti: è il tragico bilancio del duplice attentato avvenuto
questa mattina a Rawalpindi, in Pakistan. Obiettivo degli attacchi kamikaze, avvenuti
a breve distanza l’uno dall’altro, erano i funzionari governativi, in particolare
del Ministero della Difesa, impiegati in questa cittadina militare a pochi chilometri
dalla capitale Islamabad. Per un’analisi di quanto sta avvenendo nel Paese, sentiamo
Loretta Napoleoni, esperta dell’area, intervistata da Stefano Leszczynski.
R. – Sicuramente,
questo è un attacco che è legato all’azione militare che Musharraf sta conducendo
all’interno del Waziristan, regione tribale tra l’Afghanistan e il Pakistan dove si
presume siano nascosti sia Osama bin Laden sia Al Zawiri; quindi, in un certo senso,
è una ‘rimonta’ degli islamici integralisti all’interno del Pakistan. E’ un attacco
molto serio, perché vuol dire che sta portando la lotta dall’Afghanistan all’interno
del Pakistan.
D. – Nell’ottica delle prossime elezioni presidenziali e parlamentari
che ci saranno in Pakistan, c’è quindi da prevedere un aumento degli attentati di
questo tipo?
R. – Sicuramente ci sarà un aumento degli attentati di questo
tipo; sicuramente, l’accordo che si sta ventilando tra Benhazir Bhuto e Musharraf
è un accordo ancora molto, molto debole. Io dubito che gli islamici accetteranno un
ritorno di Benhazir Bhuto: non dimentichiamo che quando era al potere, c’erano stati
diversi attentati condotti proprio dagli islamici legati ad Osama bin Laden.
D.
– Parliamo degli obiettivi del terrorismo di al Qaeda in Pakistan. I miliziani dell'organizzazione
terroristica otrebbero accontentarsi della semplice caduta di Musharraf o è una vera
e propria guerra per il controllo dell’intero Paese?
R. – Io credo che al Qaeda
non sia così importante all’interno di quello che sta succedendo in Pakistan, quanto
invece i 'signori della guerra' e i capi tribù della zona del Waziristan, i quali
non hanno mai accettato un governo centrale. In un certo senso, si stanno appoggiando
ad al Qaeda, si sono alleati. Per cui penso che la vera forza di destabilizzazione
all’interno del Pakistan sia una forza – purtroppo! – a carattere nazionale, e quindi
di pakistani.