2007-09-04 17:34:16

COREA Manifestazione per chiedere politiche in difesa della vita



Seoul, 4 set 07 - Circa 3mila tra fedeli, vescovi, sacerdoti e religiose si sono riuniti domenica nella cattedrale di Seoul per chiedere al governo sud-coreano una politica più rispettosa della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale. La manifestazione è stata organizzata dal Movimento “Life 31” della Conferenza episcopale sud-coreana, in collaborazione con l’arcidiocesi di Seoul. Nell’omelia l’arcivescovo della capitale, cardinale Nicholas Cheong Jin-suk, ha denunciato il “materialismo dilagante” che sta facendo “sacrificare la dignità e il valore della vita umana” creata da Dio. Egli ha parlato in particolare dell’attuale legge sull’aborto in vigore dal 1972, che - ha detto - ha causato in questi ultimi decenni un boom delle interruzioni volontarie della gravidanza in Corea, e quindi delle nuove leggi varate dal governo in materia di biotecnologie che hanno ridotto le vite umane prodotte in laboratorio ad “una massa” di cellule senza alcuna tutela. Al termine della Messa i partecipanti hanno partecipato ad un momento di preghiera durante la quale il presidente della Commissione episcopale per la famiglia, mons. James Kim Ji-seok, ha dato lettura alle richieste della Chiesa sud-coreana al governo. Tra queste, oltre all’abolizione della legge sull’aborto e la messa al bando della ricerca sulle cellule embrionali, la promozione dei metodi naturali per la regolazione della fertilità piuttosto che di quella in vitro e l’abolizione nel Paese della pena capitale.
(Ucan – ZENGARINI)








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