Colpi d'arma da fuoco contro l'auto di un parroco della Locride
A Locri, in Calabria, l'altro ieri notte, diversi colpi di arma da fuoco sono stati
sparati contro l’auto di don Giuseppe Giovinazzo, parroco della Chiesa della Santissima
Immacolata. Il veicolo era parcheggiato nei pressi della parrocchia. “Un gesto inqualificabile
che suscita sgomento e indignazione e che merita la nostra aperta condanna” ha commentato
il vescovo di Locri-Gerace, mons. Bregantini. Massimiliano Menichetti ha raccolto
il commento dello stesso don Giuseppe Giovinazzo:
R. –
A tuttora non so darmi spiegazione. Presiedo una associazione di volontariato ed operiamo
nelle fasce delicate ed emarginate della Locride e in particolare di Locri e quindi
non so se magari questa mia attività possa aver dato fastidio a qualcuno.
D.
– Lei si riferisce all’associazione “Nuova Evangelizzazione”, quindi?
R.
– Sì, ieri sera, a quell’ora, nella sede dell’associazione si trovavano dei volontari
che portavano a compimento il confezionamento di confetture artigianali e di prodotti
tipici. Non so se questa produzione e questa nuova attività possa aver dato fastidio
a qualcuno.
D. – Quale altra attività svolgete nell’associazione?
R.
– Noi facciamo un lavoro di aiuto alla vita in favore di famiglie indigenti, di ragazze
madri, di extracomunitari, di rom, del recupero di ex-detenuti, di anziani e di malati.
Sono vari i settori nei quali ci diamo da fare.
D.
– Come ha reagito la popolazione a questo gesto?
R.
– Sono rimasti disorientati, sconvolti ed indignati. Mi manifestano la loro vicinanza
e la loro solidarietà.
D. – Questi spari, esplosi
contro la sua auto, la fermeranno in questo lavoro che sta facendo, in questa missione?
R.
– Certamente no. Si tratta certo di una situazione delicata. Mi preme, però, sottolineare
che la maggior parte della popolazione della Locride è gente onesta, laboriosa.
D.
– Anche il vescovo di Locri-Gerace, mons. Bregantini ha ribadito, parlando a tutti
gli uomini di buona volontà, che è necessario un risveglio delle coscienze proprio
per diventare parte attiva contro questi fenomeni molto gravi…
R.
– Condivido pienamente e sono convinto che la rieducazione delle coscienze ad una
cultura della legalità e della vita sia prioritaria.
D.
- Quale il suo appello, attraverso i microfoni della Radio Vaticana?
R.
– A coloro che hanno compiuto questo gesto dico: riflettete, convertitevi e cambiate
vita, perché questo servirà a voi e al bene comune di tutti.