Il dolore del Papa per la morte del giovane gendarme Alessandro Benedetti. Secondo
gli accertamenti si tratta di un suicidio
Questa mattina, verso le ore 7.30, il giovane Alessandro Benedetti, di 25 anni, membro
del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano, è stato rinvenuto
in un bagno della Caserma della Gendarmeria, in condizioni gravissime, in seguito
ad un colpo d’arma da fuoco. Il giovane è stato portato immediatamente all’Ospedale
Santo Spirito, dove è spirato intorno alle ore 9.00. "I primi indizi – secondo quanto
rende noto un comunicato della Sala Stampa vaticana - lasciano pensare che il giovane
abbia voluto suicidarsi. Un biglietto, rinvenuto sul luogo, è ora al vaglio della
magistratura vaticana, che si occupa del caso e che esaminerà i dati dell’autopsia,
richiesta al medico legale italiano". E gli ulteriori accertamenti confermano come
la più probabile la tesi del suicidio, che sarebbe avvenuto per motivi di carattere
personale. Si attende comunque l'esito dell'autopsia. Il giovane Benedetti era stato
assunto lo scorso aprile nel Corpo della Gendarmeria, come “allievo gendarme” con
l’abituale processo di selezione psicoattitudinale, relativo anche all’uso delle armi.
"Il suo comportamento - rileva il comunicato della Sala Stampa - non aveva dato finora
motivo di preoccupazione. Il Santo Padre con pena ha appreso la notizia ed affida
alla misericordia di Dio il giovane Alessandro. Il Papa ha espresso la sua vicinanza
spirituale alla famiglia Benedetti e ai membri della Gendarmeria".