STATI UNITI Vescovi tornano a sollecitane urgente approvazione della riforma dell’immigrazione
WASHINGTON, 28 ago 07 - La riforma dell’immigrazione non può attendere e non
può partire dalle frontiere, “ma dalla lotta contro la povertà, l’indigenza, la violenza
e l’oppressione nei Paesi di origine degli immigrati: solo la riduzione del debito
estero e la promozione dello sviluppo e di un commercio globale più equo possono produrre
una riforma efficace”. I vescovi degli Stati Uniti tornano a sollecitare l’urgente
approvazione di una legge giusta e organica sull’immigrazione, ancora in fase di stallo
dopo la bocciatura al Congresso, lo scorso giugno, del progetto bi-partisan sponsorizzato
dal Presidente George Bush e dai Senatori John McCain e Ted Kennedy. Nel loro annuale
messaggio per la Festa nazionale del lavoro, che si celebra il 3 settembre, i presuli
americani evidenziano l’inaccettabilità e l’insostenibilità dell’attuale status quo:
“Il sistema è rotto e abbiamo bisogno di una riforma lungimirante e organica”, affermano.
Il documento, intitolato: “La Festa del Lavoro 2007: tempo per ricordare; tempo per
un nuovo impegno”, denuncia inoltre la miopia e la polarizzazione delle posizioni
sul questo tema di vitale importanza per il Paese: dopo l’acceso dibattito politico
di questi mesi, la società americana è infatti “più divisa, la gente è più confusa
e la nazione è incapace di fare un passo avanti su una delle questioni più intricate
di questo Paese”. “Le politiche migratorie – ammoniscono quindi i vescovi - non devono
essere utilizzate per interessi di parte e per raccogliere facili consensi”. Il
piano Bush-McCain-Kennedy, bocciato dai voti dI diversi senatori Repubblicani e dI
alcuni Democtratici, prevedeva una forma di legalizzazione degli oltre 12 milioni
di immigrati clandestini che già adesso lavorano negli Stati Uniti e avrebbe inoltre
rafforzato la sicurezza delle frontiere col Messico, grazie anche alla costruzione
di un muro nei punti di più facile accesso al confine.