2007-08-27 15:38:58

Messaggio dei vescovi del Paraguay dopo gli attacchi del presidente Duarte alla comunità cattolica in vista delle presidenziali


“La Conferenza episcopale del Paraguay, per la sua natura giuridica e la sua missione evangelizzatrice, non appoggia né accompagna nessun candidato in lizza. La Chiesa rivendica solo il suo diritto e il suo obbligo di illuminare la cittadinanza nell’esercizio cosciente e responsabile del suffragio in quanto atto fondamentale del sistema democratico”. Così si esprime, in un ampio comunicato del 24 agosto, la presidenza dell’episcopato paraguaiano in merito alle dure polemiche sulle prossime elezioni che hanno visto il presidente del Paraguay, Nicanor Duarte, attaccare alcuni vescovi e più in generale la comunità cattolica del Paese sudamericano. Sullo sfondo di queste controversie si staglia una diatriba politica ed elettorale del tutto aliena alla Chiesa locale. Da un lato creano tensioni le lotte interne al partito del presidente, (il “Colorado”), che deve scegliere fra tre aspiranti il proprio candidato alle presidenziali, e, dall’altro lato le forze dell’opposizione (“Concertación Nacional”) guidate da Fernando Lugo Méndez, vescovo emerito di San Pedro, attualmente sospeso per decisione della Santa Sede. Lo scorso 7 febbraio, i vescovi del Paraguay avevano appoggiato le decisioni prese dalla Santa Sede sulla vicenda di mons. Lugo Méndez, sospeso a divinis per essersi candidato alle presidenziali del 2008. “Deve essere chiaro – si legge in un precedente documento dei presuli del Paraguay – che questa Conferenza non ha mai dato appoggio ad attività di natura politica e partitica. Non abbiamo mai esortato o raccomandato – aggiungono i vescovi – nessun tipo di candidature”. Il testo fa leva, in particolare, sulle parole del Papa contenute nell’enciclica “Deus caritas est” che definiscono “il compito della politica” come “vocazione e missione dei laici”. “Non appartiene ai doveri dei vescovi – prosegue il documento dei presuli del Paraguay – esprimere considerazioni di natura giuridica né fare luce su requisiti o idoneità di una possibile candidatura alla presidenza della Repubblica di mons. Fernando Lugo Méndez”. Nel ribadire il loro impegno per l’evangelizzazione e la costante ricerca del bene comune, i vescovi chiedono alla comunità cristiana di pregare per mons. Lugo Méndez e nel documento del 24 agosto auspicano che “le difficili condizioni socioeconomiche del Paese” trovino “risposte adeguate” e che non aumentino invece “la situazione di povertà ed esclusione” di molti cittadini, schiacciandoli e creando “uno stato di disperazione e irritabilità degli spiriti”. In questo contesto, rileva l’episcopato, diversi attori politici utilizzano oggi un linguaggio di scontro, senza esclusione di colpi, incluso gli attacchi alla dignità delle persone, ignorando inoltre il dovuto rispetto che meritano le istituzioni, tra cui la Chiesa cattolica. “Le frizioni creatasi a causa delle aggressioni verbali tra il signor Presidente della Repubblica e alcuni membri della Chiesa – osservano i presuli – non ci sembrano dunque opportuni né convenienti se si pensa alla necessaria collaborazione tra le nostre istituzioni”. Ricordando che la Costituzione regola i rapporti tra lo Stato e la Chiesa basandoli sull’indipendenza, la cooperazione e l’autonomia, i presuli paraguaiani ribadiscono che “la Chiesa resta sempre aperta al dialogo costruttivo sia con lo Stato e le sue autorità sia con tutti gli organi di governo”. “Lo scontro non fa parte del nostro animo e modo di essere”, affermano i presuli. Con le parole di Benedetto XVI, i vescovi affermano infine che “il giusto ordine della società e dello Stato è compito centrale della politica. (...) come dice il Concilio Vaticano II, l’autonomia delle realtà temporali.[19] Lo Stato non può imporre la religione, ma deve garantire la sua libertà e la pace tra gli aderenti alle diverse religioni; la Chiesa come espressione sociale della fede cristiana, da parte sua, ha la sua indipendenza e vive sulla base della fede la sua forma comunitaria, che lo Stato deve rispettare. Le due sfere sono distinte, ma sempre in relazione reciproca (Deus caritas est, N° 28 - b)”.(T.C.)







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