Grecia: taglie da un milione di euro sugli incendiari. Oltre 60 i morti
Fino a 1 milione di euro la taglia posta dal governo ellenico per la cattura dei piromani,
responsabili degli incendi divampati in Grecia che hanno causato finora 63 vittime.
Decine i roghi specie nel Peloponneso, dove le fiamme hanno raggiunto ieri anche l’antica
città di Olimpia, tra i più importanti siti archeologici al mondo. Ingentissimi i
danni materiali, migliaia le case distrutte, e decine di migliaia gli ettari di territorio
arsi dal fuoco. 33 i sospetti piromani arrestati, come ha riferito stamane ai giornalisti
il portavoce dei vigili del fuoco. Ci si interroga, intanto, su una possibile strategia
criminosa dietro la serie di incendi. Da Atene l'inviato del "Corriere della Sera",
Antonio Ferrari, al microfono di Giancarlo La Vella:
R. - La strategia è quella
di colpire la Grecia soprattutto nelle zone attorno al Peloponneso, lo scrigno dei
tesori della Grecia, le zone attorno ai più importanti siti archeologici. Questo alimenta
il sospetto che non sia stato casuale - ovviamente perché il dolo è sicuro - ma che
si tratti di una strategia complessiva, resa ancor più "velenosa" dal clima pre-elettorale
visto che le elezioni politiche anticipate si terranno il 16 settembre.
D.
– Purtroppo, la solidarietà dell’Europa è arrivata in ritardo. Per quale motivo?
R.
– Direi che c’è un certo senso di cinismo ed anche di egoismo. Se qui non ci si rende
conto che gli incendi sono un fatto che può riguardare tutta l’Europa e in particolare
gran parte dell’Europa mediterranea, visto che gli incendi si estendono dal Portogallo
alla lontana Turchia, allora si pecca di miopia perchè sarebbe necessario inglobare
tutti gli interventi in una specie di ‘task force’ europea, pronta ad intervenire
nelle situazioni più gravi. Se noi continuiamo a pensare al solito in termini egoistici,
non in termini di solidarietà che poi un domani potremmo noi richiedere, commetteremmo
un gravissimo errore e daremmo una prova di stupida cecità.
- Aiuti dunque
insufficienti: sarebbe scattata in ritardo la solidarietà europea contro gli incendi
e per questo il vicepresidente della Commissione europea, Frattini, ha chiesto stamane
di istituire una speciale squadra permanente a livello dei Ventisette dell'UE.
-
Anche l’Italia alle prese con gli incendi: 339 i roghi divampati solo ieri, le regioni
più colpite la Campania - dove sta bruciando anche la Costa amalfitana - e la Calabria,
dove un pastore è stato denunciato nella campagne di Reggio Calabria per avere appiccato
diversi incendi. Domato stamane il fuoco che ha devastato l’isola di Ponza al largo
delle coste laziali, e dopo cinque giorni di emergenza è rientrato l’allarme in Sicilia,
dove sono salite a quattro le vittime dell’incendio di martedì scorso a Patti, di
cui sono sospettati responsabili due pastori del messinese. Finito in manette anche
un operaio, in Sardegna, accusato di avere causato 30 roghi.
- Vittime delle
fiamme anche due persone nel sud est della Bulgaria, a Topolovgrad, vicino alla frontiera
turca e in Ucraina nella penisola di Crimea, in riva al Mar Nero.