2007-08-26 12:09:34

Il Papa all'Angelus: non ci sono privilegiati sulla via della salvezza. Non basta pensare di essere cristiani. Tutti dobbiamo passare per la porta stretta dell'umiltà e del servizio ai fratelli


Tutti possono salvarsi, ma tutti dovranno passare per la porta stretta dell’umiltà e della mitezza. E’ quanto ha affermato oggi il Papa durante l’Angelus a Castel Gandolfo. Commentando il Vangelo odierno Benedetto XVI ha ricordato che non basta pensare di essere amici di Cristo per entrare nella vita eterna: non saremo infatti giudicati in base a presunti privilegi, ma secondo le nostre opere. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3


Il Papa definisce la Parola di Cristo che ci propone l’odierna liturgia con due aggettivi: “illuminante e al tempo stesso sconcertante”. Un tale chiede a Gesù: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?”. E Gesù risponde: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno”. Ma che significa questa “porta stretta”? – si chiede il Papa - e perché molti non riescono ad entrarvi? Si tratta forse di un passaggio riservato solo ad alcuni eletti?:

 
“In effetti, questo modo di ragionare degli interlocutori di Gesù, a ben vedere è sempre attuale: è sempre in agguato la tentazione di interpretare la pratica religiosa come fonte di privilegi o di sicurezze. In realtà, il messaggio di Cristo va proprio in senso opposto: tutti possono entrare nella vita, ma per tutti la porta è ‘stretta’. Non ci sono privilegiati. Il passaggio alla vita eterna è aperto a tutti, ma è ‘stretto’ perché è esigente, richiede impegno, abnegazione, mortificazione del proprio egoismo”.

 
Ancora una volta – ha aggiunto il Papa – “il Vangelo ci invita a considerare il futuro che ci attende e al quale ci dobbiamo preparare durante il nostro pellegrinaggio sulla terra”:

 
“La salvezza, che Gesù ha operato con la sua morte e risurrezione, è universale. Egli è l’unico Redentore e invita tutti al banchetto della vita immortale. Ma ad un’unica e uguale condizione: quella di sforzarsi di seguirlo ed imitarlo, prendendo su di sé, come Lui ha fatto, la propria croce e dedicando la vita al servizio dei fratelli”.

 
“Unica e universale, dunque – ha proseguito il Pontefice - è questa condizione per entrare nella vita celeste”. Nell’ultimo giorno – afferma Gesù - non è in base a presunti privilegi che saremo giudicati, ma secondo le nostre opere. “Gli ‘operatori di iniquità’ si troveranno esclusi, mentre saranno accolti quanti avranno compiuto il bene e cercato la giustizia, a costo di sacrifici”:
 
“Non basterà pertanto dichiararsi ‘amici’ di Cristo vantando falsi meriti: ‘Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze’ (Lc 13,26). La vera amicizia con Gesù si esprime nel modo di vivere: si esprime con la bontà del cuore, con l’umiltà, la mitezza e la misericordia, l’amore per la giustizia e la verità, l’impegno sincero ed onesto per la pace e la riconciliazione. Questa, potremmo dire, è la ‘carta d’identità’ che ci qualifica come suoi autentici ‘amici’; questo è il ‘passaporto’ che ci permetterà di entrare nella vita eterna”.

 
Il Papa, ricordando poi che in Polonia oggi si festeggia la Beata Vergine di Częstochowa, ha invocato la Madre di Dio perché ci guidi “nelle nostre scelte quotidiane, sulla strada che conduce alla ‘porta del Cielo’”.

 
Ha poi salutato una delegazione di rappresentanti musulmani, ortodossi, luterani e cattolici provenienti dal Kazakistan auspicando che attraverso “la comprensione ed il rispetto reciproci fra le comunità religiose” si possa “superare la diffidenza e promuovere la via della pace che sgorga dalla verità”.

 
Quindi, ha rivolto il suo saluto ad un gruppo di pellegrini britannici giunti a Roma in bicicletta dalla Cattedrale di Canterbury dopo oltre due settimane di viaggio lungo la tradizionale Via Francigena.

 
Infine, si è affacciato sulla piazza di Catel Gandolfo per benedire i pellegrini che non hanno trovato postro nel cortile del Palazzo Apostolico, augurando a tutti una buona domenica e una buona settimana "nonostante il grande caldo di agosto".







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