E’ salito a 51 morti il bilancio delle vittime degli incendi che per il terzo giorno
consecutivo stanno letteralmente devastando la Grecia. Un dato provvisorio, destinato
purtroppo ad aggravarsi. E i roghi non danno tregua nemmeno all'Italia meridionale.
Il servizio di Eugenio Bonanata:
Non accenna
a diminuire l’emergenza. Le fiamme, che hanno colpito soprattutto il Peloponneso,
sono arrivate ormai alle porte della vecchia città di Olimpia. La cenere è caduta
anche sull'Acropoli di Atene. Numerosi i villaggi evacuati, mentre nelle operazioni
di soccorso sono impegnati un migliaio di vigili del fuoco e centinaia di soldati
con l’appoggio di diversi aerei. Raccogliendo la richiesta di aiuto di Atene, si è
messo in moto il meccanismo di protezione civile europeo. Immediata la risposta di
Francia, Italia, Cipro, e Germania che hanno inviato uomini e mezzi a dare man forte
ai pompieri locali. In questo momento si teme di trovare altri morti. Molti, infatti,
per sfuggire alle fiamme si sono chiusi nelle abitazioni restando con tutta probabilità
vittime del fumo. Difficile quantificare i danni: in diverse zone mancano energia
elettrica e acqua. Nel Paese vige lo stato di emergenza proclamato ieri dal premier,
Costas Karamanlis, che ha promesso linea dura contro i piromani. “Siamo di fronte
ad una tragedia nazionale” ha affermato il capo dell’esecutivo precisando che l’alto
numero di focolai “non può essere una coincidenza”. Si fa strada dunque l’ipotesi
dell’origine dolosa degli incendi. Quattro persone sospette sono state arrestate,
mentre la tv privata Antenna ha trasmesso un filamto che ritrae due uomini che appiccano
il fuoco in un bosco a sud della capitale. Intanto anche in Italia la situazione resta
preoccupante. Numerosi i roghi divampati nel cosentino, in Calabria, dove sei Canadair
della Protezione Civile sono al lavoro in diversi comuni dell’altopiano della Sila.
Focolai si segnalano inoltre in Campania - in particolare nel Cilento e nella zona
di Caserta - in Puglia e sull’Isola di Ponza.