Emergenza nazionale in Grecia: le fiamme continuano a devastare il Paese. Anche nell'Italia
del Sud gli incendi non danno tregua - Nessuna riduzione delle truppe statunintensi
in Iraq. Lo ha detto il presidente Bush
E’ salito a 51 morti il bilancio delle vittime degli incendi che per il terzo giorno
consecutivo stanno letteralmente devastando la Grecia. Un dato provvisorio, destinato
purtroppo ad aggravarsi. E i roghi non danno tregua nemmeno all'Italia meridionale.
Il nostro servizio:
Non accenna
a diminuire l’emergenza. Le fiamme, che hanno colpito soprattutto il Peloponneso,
sono arrivate ormai alle porte della vecchia città di Olimpia. La cenere è caduta
anche sull'Acropoli di Atene. Numerosi i villaggi evacuati, mentre nelle operazioni
di soccorso sono impegnati un migliaio di vigili del fuoco e centinaia di soldati
con l’appoggio di diversi aerei. Raccogliendo la richiesta di aiuto di Atene, si è
messo in moto il meccanismo di protezione civile europeo. Immediata la risposta di
Francia, Italia, Cipro, e Germania che hanno inviato uomini e mezzi a dare man forte
ai pompieri locali. In questo momento si teme di trovare altri morti. Molti, infatti,
per sfuggire alle fiamme si sono chiusi nelle abitazioni restando con tutta probabilità
vittime del fumo. Difficile quantificare i danni: in diverse zone mancano energia
elettrica e acqua. Nel Paese vige lo stato di emergenza proclamato ieri dal premier,
Costas Karamanlis, che ha promesso linea dura contro i piromani. “Siamo di fronte
ad una tragedia nazionale” ha affermato il capo dell’esecutivo precisando che l’alto
numero di focolai “non può essere una coincidenza”. Si fa strada dunque l’ipotesi
dell’origine dolosa degli incendi. Quattro persone sospette sono state arrestate,
mentre la tv privata Antenna ha trasmesso un filamto che ritrae due uomini che appiccano
il fuoco in un bosco a sud della capitale. Intanto anche in Italia la situazione resta
preoccupante. Numerosi i roghi divampati nel cosentino, in Calabria, dove sei Canadair
della Protezione Civile sono al lavoro in diversi comuni dell’altopiano della Sila.
Focolai si segnalano inoltre in Campania - in particolare nel Cilento e nella zona
di Caserta - in Puglia e sull’Isola di Ponza.
- Nessuna riduzione delle
truppe statunitensi in Iraq. Lo ha ribadito il presidente Bush che, nonostante richieste
contrarie al riguardo, ha espresso soddisfazione per le operazioni militari nel Paese
arabo. “Siamo ancora alle prime fasi” - ha spiegato il capo della Casa Bianca - ma
i successi degli ultimi due mesi dimostrano che la situazione sul campo può cambiare
e cambierà”. Intanto il primo ministro iracheno, Nuri al-Maliki, ha respinto con irritazione
le critiche di alcuni politici statunitensi che chiedono la sua sostituzione e ha
accusato anche la Francia di manovrare in questa direzione. Sul terreno sono state
rafforzate le misure di sicurezza in vista della giornata di mercoledì in cui gli
sciiti si dirigono verso la città santa di Kerbala per celebrare l'anniversario della
nascita del dodicesimo Imam. Oggi l’attacco ad un gruppo di pellegrini ha provocato
la morte di una donna nei pressi Baghdad. Sempre nella capitale in una sorta di prigione
usata dai ribelli sono stati rinvenuti 8 corpi con segni di torture, mentre in un
raid aereo statunitense – di cui non è chiara la dinamica – sono morti almeno quattro
poliziotti iracheni.
- Uccisi almeno una decina di talebani impegnati in un’offensiva
contro l’esercito afgano e le forze della coalizione internazionale, lungo la frontiera
con il Pakistan. L’operazione è avvenuta con l’appoggio delle autorità militari di
Islamabad che hanno autorizzato a colpire obiettivi situati in territorio pachistano.
Sul fronte sequestri, i talebani si sono detti pronti a riprendere le trattative con
Seul per la liberazione dei 19 ostaggi sudcoreani, a patto di ricevere nuove proposte.
- Il Pakistan ha condotto con successo il lancio di un nuovo missile cruise
in grado di trasportare testate nucleari. Lo ha reso noto un comunicato dell’esercito
sottolineando che si tratta di uno strumento capace di evitare i radar. Il test è
stato salutato con orgoglio dal presidente Musharraf secondo il quale “la Difesa del
Pakistan continuerà ad essere rafforzata come imperativo per la sicurezza nazionale”.
-
Sei ragazzi palestinesi sono stati fermati dai soldati iraeliani mentre cercavano
di superare la barriera di sicurezza che separa Israele dalla Striscia di Gaza. Si
sospetta che siano stati mandati da Hamas per verificare il funzionamento dell’apparato
di sorveglianza israeliana. Solo ieri due miliziani sono stati uccisi dopo essere
riusciti ad entrare per un chilometro e mezzo in territorio israeliano. Intanto nel
Neghev sono caduti due razzi Qassam sparati da Gaza, senza provocare vittime o danni.
-
Fa discutere la partecipazione dell’Iran, da domani al 30 agosto a Ginevra, alla riunione
preparatoria per la conferenza mondiale contro il razzismo indetta dall’ONU per il
2009. Critiche sono arrivate dalla società civile israeliana, che, attraverso la stampa
locale, ha usato toni allarmanti per la presenza di rappresentanti della Repubblica
Islamica - che, si afferma, manifestano spesso posizioni antisemite - ad un progetto
incentrato su temi come i diritti umani e la discriminazione razziale. Dal canto suo
il Palazzo di Vetro ha rassicurato che Teheran “non rivestirà un ruolo chiave” nella
manifestazione.
- L’esercito libanese ha ripreso a bombardare le postazioni
dei miliziani di Fatah al Islam, asserragliati dal 20 maggio scorso nel campo profughi
palestinese di Nahr al Bared, nel nord del Libano. Lo ha riferito ieri la stampa locale
secondo la quale in questi mesi di scontri sono morti oltre 140 soldati, una quarantina
di civili palestinesi e un numero imprecisato di combattenti.
- La Bolivia
si appresta ad inviare aiuti ai terremotati del Perù. L’impegno è stato annunciato
dal presidente boliviano Evo Morales che ieri ha visitato Pisco, una delle città più
colpite dal sisma dello scorso 15 agosto. Si tratta di medicinali e oltre 50 tonnellate
di acqua. Il Perù e la Bolivia “sono sempre state solidali” ha spiegato in conferenza
stampa il leader di La Paz.
- Si è risolto l’incidente diplomatico tra il Sudan
e l’Unione Europea. Il governo di Khartoum ha infatti invitato a tornare nel Paese
il capo della missione europea espulso in questi giorni, assieme ad un incaricato
canadese, con l’accusa di ingerenze negli affari interni del Sudan. La decisione,
avvenuta in seguito a contatti diretti fra le parti, è stata definita “incoraggiante”
da Bruxelles. La vicenda aveva destato preoccupazione nella comunità internazionale,
in una fase molto delicata dei negoziati tra governo sudanese e gruppi ribelli attivi
nella tormentata regione del Darfur dove, peraltro, fra pochi mesi, arriveranno 26
mila uomini della forza di pace ‘ibrida’ ONU-UA.
- Nello stato indiano dell’Orissa
un’epidemia di colera ha provocato almeno una settantina di morti fra la popolazione,
in massima parte agricoltori e nomadi. Secondo le autorità, che hanno attivato tutte
le misure per bloccare l’epidemia, sono centinaia gli ammalati. Il virus si è diffuso
in una zona a circa 500 km dalla capitale Bhibaneswar, probabilmente a causa del consumo
di acqua stagnante e carne avariata.
- Geologi indiani hanno scoperto cospicui
giacimenti di uranio in Kashmir, la regione settentrionale contesa con il Pakistan.
L’India ha bisogno di uranio per l’avvio dei progetti nucleari civili. Proprio per
questo recentemente è stato firmato un accordo di cooperazione con gli Stati Uniti
che ha scatenato polemiche nel parlamento di New Delhi. La scoperta di risorse proprie
potrebbe ridare forza ai detrattori di questo accordo, sebbene ci vogliano anni di
esplorazioni particolareggiate. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio
Bonanata) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI No. 238 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.