2007-08-25 15:29:52

Somalia nel caos. Civili in fuga da Mogadiscio


Non si placano i disordini in Somalia. Almeno due persone sono rimaste ferite a Mogadiscio in seguito ad un attacco dinamitardo contro l’hotel in cui ha sede la Conferenza nazionale di riconciliazione. I feriti, secondo la polizia, sono delegati che partecipano ai colloqui di pace. Ma nel Paese ai frequenti scontri fra truppe governative e miliziani fedeli alle deposte Corti islamiche si devono aggiungere anche le rappresaglie condotte da bande armate non identificate. Nel loro mirino, ieri, un giornalista radiofonico locale ucciso nella provincia sudoccidentale di Gedo mentre era o bordo di un minibus. L’omicidio – si tratta del terzo cronista assassinato nel Paese nelle ultime settimane e del settimo dall’inizio dell’anno - è stato duramente condannato dalla Federazione internazionale dei giornalisti, mentre diverse organizzazioni di difesa della libertà di stampa hanno chiesto alle istituzioni locali di vigilare sulla sicurezza dei pochi giornalisti somali riamasti nel Paese. Intanto, un documento dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari in Somalia sottolinea le difficili condizioni di vita anche per i civili. Sono infatti 12 mila le persone fuggite da Mogadiscio in questo mese di agosto. Un dato che arriva a 43 mila dall’inizio di giugno, afferma la nota riportata dall’agenzia Misna. Proprio in previsione di una nuova e massiccia stagione migratoria diverse agenzie dell’ONU, assieme a rappresentati delle istituzioni locali, in questi giorni si sono riuniti nel Puntland per definire una strategia che eviti ‘nuove catastrofi’. Questo considerando il prezzo in vite umane pagato dai migranti che affrontano il Golfo di Aden per lasciare il Corno d’Africa e raggiungere lo Yemen. (E. B.)







All the contents on this site are copyrighted ©.