La Chiesa ricorda San Giuseppe Calasanzio: fondò nel 1600 la prima scuola pubblica
gratuita d'Europa
La Chiesa oggi ricorda San Giuseppe Calasanzio e questa sera i Padri Scolopi festeggiano
i 450 anni della nascita del loro fondatore con una speciale celebrazione che si svolge
nella Chiesa romana di San Pantaleo e San Giuseppe Calasanzio. Celebrazione che sarà
presieduta dal cardinale Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l’educazione
cattolica. San Giuseppe Calasanzio è stato un grande apostolo della gioventù e si
è adoperato per l’educazione dei ragazzi soprattutto poveri. Ascoltiamo in proposito
il padre scolopio Antonio Perrone, al microfono di Giovanni Peduto:
R.
- San Giuseppe Calasanzio, fondatore dei Padri Scolopi, delle Scuole Pie, è colui
che già dal 1600 iniziò l’educazione soprattutto per i bambini poveri di Roma. Lui
era spagnolo, e venne dalla Spagna per poi tornare nel suo Paese, ma non vi tornò
mai più. Nel 1597, visitando la parrocchia di Santa Dorotea, vide che c’erano dei
bambini che andavano a scuola, ma pagavano. Vide che c’erano 16 scuole gestite da
parroci, dove però si pagava. E lui disse: “Perché tanti bambini, che non sanno né
leggere né scrivere e non hanno soldi, non vengono accettati gratuitamente”? E il
parroco disse: “Come facciamo? Chi ci paga”? E San Giuseppe Calasanzio: “Ci penso
io”. “Pensaci tu, ma fai qualcos’altro”. Lui stette un anno lì a Santa Dorotea, poi
si trasferì a Piazza Paradiso, vicino Piazza Navona, dove cominciò a far scuola ai
ragazzi. Dapprima i ragazzi erano pochissimi, ma poi arrivarono subito a 800, 900,
finché nel 1612 acquistò questa sede, dove siamo noi in questo momento, con l’aiuto
di amici. Acquistò questo palazzo, che allora si chiamava Palazzo Torres, e qui entrarono
subito 900 ragazzi. E a questi bambini poveri seppe dare l’educazione, non soltanto
la formazione culturale, ma soprattutto l’educazione cristiana, fondata sui valori
evangelici. Per cui Ludwig von Pastor, nella sua Storia dei Papi, lo ha dichiarato
il fondatore della prima scuola pubblica gratuita d’Europa.
D.
– Ci parli ora, padre, del ruolo svolto in questi secoli dagli Scolopi?
R.
– Il ruolo è stato quello di continuare questa presenza della Chiesa, della cultura
cristiana, attraverso l’educazione. Questo gli Scolopi lo fanno dappertutto, cercando
di mantenere fedeltà al Fondatore, cercando di accogliere i ragazzi finché è possibile,
anche gratuitamente, preferendo i più poveri ai più ricchi. E’ un principio, più che
una realtà concreta, ma che si attua per esempio nelle zone di missione. Lì i ragazzi
sono accolti gratuitamente e sono solo i più poveri. Questo avviene in Africa, avviene
nelle Filippine, avviene anche in altre parti. Così gli Scolopi sono presenti per
mantenere questa tradizione di dedicarsi soprattutto ai più poveri.
D.
– Quale eredità ci lascia oggi San Giuseppe Calasanzio?
R.
– L’eredità di continuare, con un’attenzione soprattutto ai più piccoli, ai più bisognosi,
ai più poveri; la tradizione di una cultura che sia fondata sui valori dello spirito,
sul disegno di Dio per gli uomini, che li vuole suoi figli. Noi siamo tutti figli
di Dio, ma il mondo se lo dimentica, i giovani anche, e pensano ad altre cose. Noi
vorremmo con la scuola cattolica costruire delle coscienze da dove nascano poi i Santi.