Iraq: l'intelligence americana sfiducia il governo Al Maliki
Ondata di violenza in Iraq dove sospetti miliziani di al-Qaida hanno assaltato ieri
due villaggi nella provincia nord-orientale di Diyala, provocando 27 vittime, tra
questi 17 guerriglieri. Almeno sette persone, tra donne e bambini, sarebbero stati
rapiti. Intanto, secondo un rapporto dell’intelligence americana, il governo del premier
iracheno Al Maliki diventerà più precario entro 6 o 12 mesi, mentre la sicurezza nel
Paese migliorerà di poco a causa delle violenze settarie. Solo negli ultimi giorni,
il presidente americano Bush aveva parlato delle difficoltà di Al Maliki di portare
avanti una politica di pacificazione ed aveva paragonato l’Iraq al Vietnam, ribadendo
però l’impossibilità di un ritiro delle truppe Usa. Ma i ripetuti interventi di Bush
possono preludere ad un cambiamento di strategia degli Stati Uniti in Iraq? Giancarlo
La Vella lo ha chiesto a Massimo Teodori, docente di Storia americana all’Università
di Perugia: