2007-08-22 12:47:13

San Gregorio Nazianzeno ci insegna che l’amore di Cristo vince sempre le nostre debolezze: così, il Papa all’udienza generale. Nuovo appello in favore dei terremotati del Perù


San Gregorio Nazianzeno ci insegna che l’amore di Dio ha sempre il sopravvento sulle nostre debolezze: è la riflessione offerta, stamani, da Benedetto XVI ai fedeli, raccolti in Aula Paolo VI per l’udienza generale. Il Papa si è soffermato sugli insegnamenti del grande teologo, che dedicò tutta la sua vita a far risplendere la luce della Verità. Dopo la catechesi, il Pontefice ha rivolto un nuovo appello in favore delle popolazioni peruviane colpite dal terremoto. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3


Un uomo “mite”, che nella sua vita “cercò sempre di fare opera di pace nella Chiesa del suo tempo, lacerata da discordie e da eresie”: Benedetto XVI traccia così il profilo di San Gregorio di Nazianzio mettendo l’accento sul suo profondo amore per Cristo:

 
“Con audacia evangelica si sforzò di superare la propria timidezza per proclamare la verità della fede. Sentiva profondamente l’anelito di avvicinarsi a Dio, di unirsi a Lui”.

 
Gregorio, ha detto ancora, “ha sentito il bisogno di avvicinarsi a Dio per superare la stanchezza della carne”. La sua vita diventa, così, modello per tutti i cristiani:

 
“Ha sperimentato lo slancio dell’anima, la vivacità di uno spirito sensibile e l’instabilità della felicità effimera. Per lui, nel dramma di una vita su cui pesava la coscienza della propria debolezza e della propria miseria, l’esperienza dell’amore di Dio ha sempre avuto il sopravvento”.
 
Benedetto XVI si è, quindi, soffermato sugli insegnamenti del grande teologo del IV secolo. Gregorio, ha sottolineato, fece “risplendere la luce della Trinità”, difendendo la fede proclamata nel Concilio di Nicea: un solo Dio in tre Persone uguali e distinte. E contrastò con vigore le eresie di Apollinare, il quale sosteneva che Gesù Cristo non aveva assunto un’anima razionale:

 
“Gregorio ha messo in grande rilievo la piena umanità di Cristo: per redimere l’uomo nella sua totalità di corpo, anima e spirito, Cristo assunse tutte le componenti della natura umana, altrimenti l’uomo non sarebbe stato salvato”.

 
Proprio diventando uomo, è l’insegnamento del Nazianzeno, Cristo ci ha dato la possibilità di diventare a nostra volta come Lui. Di qui l’esortazione ad “essere come Cristo, poiché anche Cristo è divenuto come noi”. Ancora, San Gregorio afferma che Maria è vera Madre Dio e “in vista della sua altissima missione è stata pre-purificata”. Riferendosi poi ai malati e alle persone in difficoltà, Gregorio sottolinea che l’uomo deve imitare la bontà e l’amore di Dio:

 
“Ci ricorda che, come persone umane, dobbiamo essere solidali gli uni verso gli altri. Scrive: 'Noi siamo tutti una sola cosa nel Signore, ricchi e poveri, schiavi e liberi, sani e malati; e unico è il capo da cui tutto deriva: Gesù Cristo'”.

 
Accanto alla carità, San Gregorio ci insegna “l’importanza e la necessità della preghiera”, giacché la “preghiera è l’incontro della sete di Dio con la nostra sete”:

 
“Nella preghiera noi dobbiamo rivolgere il nostro cuore a Dio, per consegnarci a Lui come offerta da purificare e trasformare. Nella preghiera noi vediamo tutto alla luce di Cristo, lasciamo cadere le nostre maschere e ci immergiamo nella verità e nell’ascolto di Dio, alimentando il fuoco dell’amore”.

 
Al momento dei saluti ai pellegrini, parlando in lingua spagnola, il Santo Padre ha rivolto un pensiero particolare al Perù, devastato dal terremoto:

 Una vez mmas deseo recordar…“Una volta ancora – ha detto – desidero ricordare con grande affetto e vicinanza spirituale l’amato popolo peruviano tanto provato in questi giorni, chiedendo gesti di solidarietà cristiana, come insegna Gregorio Nazianzeno”. Ha poi salutato, in polacco, i Padri risurrezionisti che si prendono cura del Santuario mariano della Mentorella. Un luogo, ha detto, caro a lui e al suo predecessore Giovanni Paolo II. Particolarmente festoso il momento dei saluti ai pellegrini italiani. Il Papa ha rivolto un pensiero speciale alle “Suore Zelatrici del Sacro Cuore”, ai partecipanti alla “Festa del Pellegrino” e alle “Famiglie e ai laici animatori vocazionali Rogazionisti”.







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