Malta e Libia definiscono accordi per le ricerche ed il soccorso dei migranti. Intanto
nel canale di Sicilia recuperati 5 corpi di clandestini
Dopo i ripetuti sbarchi di immigrati in Sicilia, si continua a parlare del fenomeno
che interessa le coste meridionali dell’Europa. Recuperati 5 dei 6 cadaveri avvistati
ieri a largo di Lampedusa, oggi sono proseguite a rilento le ricerche del sesto corpo
a causa delle avverse condizioni del mare. Intanto il governo maltese e quello libico
si sono impegnati a definire un accordo di cooperazione per le ricerche ed il soccorso
dei migranti. I rappresentanti dei due Paesi ne hanno discusso ieri e oggi a La Valletta
con l’obiettivo di precisare le rispettive competenze su aspetti come i sistemi d’allarme,
il coordinamento dei soccorsi, la gestione delle domande di assistenza da parte degli
immigranti, e lo scambio delle informazioni. Tema centrale anche il possibile addestramento
delle squadre di intervento libiche da parte delle forze armate maltesi. L’immigrazione
clandestina rappresenta un serio problema per la piccola isola. Nelle acque fra Malta
e il Sud Italia, solo nello scorso mese di giugno, un’ottantina i morti secondo i
dati dell’Alto Commissariato ONU per i rifugiati. In questo quadro prosegue l’impegno
per sgominare le organizzazioni dedite al traffico di esseri umani. Nelle ultime ore
le autorità maltesi hanno arrestato tre persone nell’ambito di un’operazione avviata
l’anno scorso in collaborazione con le autorità italiane. Sono accusati di aver gestito
11 sbarchi avvenuti tra il luglio del 2004 e il gennaio del 2005, in cui morirono
alcuni migranti. Si cercano ancora altre sei persone, per le quali è stato emesso
un mandato di arresto europeo. (E. B.)