Migranti verso l'Europa: dal 1998, quasi 10 mila morti “nell'indifferenza generale”
Sarebbero quasi diecimila, un terzo dei quali dispersi, i migranti deceduti nel viaggio
verso l'Europa dal 1998 ad oggi: lo rivela uno studio di “Fortress Europe”, osservatorio
sulle vittime dell'immigrazione clandestina, secondo cui si tratta in gran parte di
naufraghi, ma anche di vittime di stenti nel deserto e di incidenti stradali. Dall'inizio
dell'anno – riferisce l’agenzia MISNA – solo nei pressi di Lampedusa, sono state 300
le vittime dei viaggi della speranza. Nel canale di Sicilia, tra Libia, Egitto, Tunisia,
Malta e Italia, sono 2260 i migranti morti: di 1365 non sono stati recuperati i corpi.
Altri 553, la metà dei quali dispersi, sono morti nel mare Adriatico e 64 navigando
dall'Africa verso la Sardegna. Sulle tratte verso la Spagna da Marocco e Algeria,
passando dalle Canarie o attraverso lo stretto di Gibilterra, i migranti che hanno
perso la vita sono 3196; nel mare Egeo, tra Turchia e Grecia si contano 696 vittime,
per metà ritenuti dispersi. Ma certamente, molti più di mille sono i migranti deceduti
nel tentativo di attraversare il Sahara (spesso queste vittime sfuggono a qualsiasi
conteggio) e non meno di 140 i morti accertati da “Fortress Europe” per soffocamento
nelle stive di mercantili. “Esprimiamo rammarico e cordoglio per questa ennesima tragedia”,
ha detto Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato ONU per i rifugiati (ACNUR),
aggiungendo: “Troppe morti di immigrati avvengono nell'indifferenza generale”. (R.M.)